Goldman vede trend strutturale debole del dollaro nonostante la Fed

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Ormai il tapering in arrivo della banca centrale USA è prezzato, mentre il mercato si focalizza sulla tempistica del futuro possibile rialzo dei tassi e sulle conseguenze per il dollaro rispetto alle valute del G10

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Ora che il tapering della Fed è ormai prezzato, gli investitori guardano a dati e indicazioni della banca centrale per quanto riguarda invece il rialzo dei tassi e l’impatto sul mercato valutario e in particolare l’andamento possibile del dollaro rispetto alle altre monete del G10. A questo scopo, si può usare un modello ciclico a breve termine, oppure un modello fattoriale. Nel caso che la Fed decidesse di alzare I tassi di 50 punti base entro fine del 2024, a parità di alter condizioni, il dollaro dovrebbe apprezzarsi di circa il 2,5-4% rispetto alle altre valute del G10.

LA FED DOVREBBE RESTARE COLOMBA

Lo ipotizza una Economic Research di Goldman Sachs firmata da Karen Reichgott Fishman e Zach Pandl, che tuttavia mantengono l’aspettativa di una Fed che resta ‘colomba’, il che, insieme all’attuale valutazione elevata del dollaro e alla ripresa globale in atto, punta a una debolezza strutturale del biglietto verde, che rappresenta la view della stessa Goldman Sachs. Secondo gli esperti della grande casa, con l’ultima ondata di contagi del Covid che probabilmente ha toccato il picco, il dollaro può iniziare a indebolirsi sui principali cross, anche se ci vorrà tempo perché il mercato inizi a prezzare il prossimo possibile rialzo dei tassi della Fed…

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Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.