AllianceBernstein: il boom dell’Intelligenza Artificiale non è la bolla delle dot-com

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L’attuale entusiasmo per il settore tecnologico è dettato da veri aumenti di efficienza, per questo, secondo un blog firmato da Lei Qiu e Wentai Xiao, i paragoni con la bolla di Internet sono fuorvianti

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L’Intelligenza Artificiale sta attirando a ragione grande interesse. Le nuove forme di apprendimento automatico hanno le carte in regola per aumentare la produttività, e le molte potenziali applicazioni dell’IA cominciano solo adesso ad essere scoperte. Ci si chiede se l’entusiasmo del mercato abbia assunto proporzioni esagerate, con spese ingenti per sistemi informatici superpotenti che stanno sollevando timori su una possibile riedizione della bolla delle dot-com. Ma il raffronto sembra infondato, e in un Blog le esperte di AllianceBernstein, Lei Qiu, Portfolio Manager, Disruptive Innovation Equities, e Wentai Xiao, Senior Research Analyst,Disruptive Innovation Equities, spiegano che occorre tornare indietro nel tempo e analizzare le cause della bolla delle dot-com per capire perché.

POCHE SOMIGLIANZE CON LA BOLLA DI INTERNET

Agli albori di Internet si investirono miliardi di dollari nell’infrastruttura web, mentre bassi costi di finanziamento ed euforia degli investitori spingevano i prezzi delle azioni tecnologiche. Ma i modelli di business non erano ancora pienamente sviluppati e le valutazioni si discostarono presto dai fondamentali, e alla fine la bolla finì per scoppiare.  Alcuni potrebbero fare paragoni con l’odierna corsa a installare server per l’IA dato che entro fine 2024 imprese, società di cloud e governi avranno investito più di 100 miliardi di dollari in infrastrutture per l’IA.  Ma secondo le due esperte di AllianceBernstein le somiglianze finiscono qui…

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Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.