Mercati verso le fibrillazioni autunnali, possibili sorprese positive in arrivo

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Snodi importanti e forse decisivi fino a novembre: dalle riunioni di Fed e Bce, alle elezioni in Germania, al summit più importante di sempre nella storia del G20. Le delusioni sono possibili, ma anche le ventate di fiducia

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Di questi tempi un anno fa le fibrillazioni sui mercati erano causate soprattutto dalle incertezze sul voto americano che nel giro di un paio di mesi avrebbe deciso se Trump sarebbe restato alla Casa Bianca o avrebbe dovuto cedere il passo a Biden, con i paesi avanzati ancora appesi alle evoluzioni della pandemia e la Cina che anticipava il resto del mondo nell’uscita dal tunnel. Uno scenario pieno di incertezze, che l’accoppiata Biden-vaccini avrebbe presto dissipato facendo partire Wall Street in rally poderoso, ma erano tutte incognite che ‘sapevamo’ di conoscere, le famose “known unknowns” del segretario alla Difesa Rumsfeld ai tempi della guerra in Iraq. Oggi diverse incertezze che si annidano nei prossimi mesi non sono propriamente tali, come il percorso di uscita molto lento e cauto della Federal Reserve dallo stimolo monetario, o ne sapremo di più tra poco, come l’esito delle elezioni in Germania che tra tre settimane metteranno fine ai 16 anni dell’era Merkel. Il problema di questo scorcio finale del 2021 è che il futuro sembra gravido di “unknown unknowns”, vale a dire di eventi che si possono verificare ma di cui non sappiamo niente perché non sono nella lista delle cose che sappiamo possano succedere.

INUTILE E COSTOSO PREPARARSI ALL’IMPREVEDIBILE

Prepararsi all’imprevedibile è impossibile, e per l’investitore può essere anche molto costoso, magari più costoso di quanto sia subire proprio la violenta correzione da cui ci si voleva proteggere. Ad agosto i tre principali indici di Wall Street hanno infilato l’ottavo mese consecutivo di rialzo, con il Nasdaq in testa a + 4% seguito dallo S&P 500 a + 2,8% e Dow a +1,2%. La protezione da una correzione del 10-15% con opzioni put, vendite di futures, ETF short o altri strumenti, se ripetuta regolarmente per l’intero periodo, alla fine sarebbe stata pagata non solo con l’azzeramento dei guadagni sul portafoglio investito, ma avrebbe probabilmente generato una perdita secca comparabile a quella che si voleva evitare. Quindi restiamo sui “known unkowns” lasciando a chi legge la mano o i fondi di caffè gli “unknowns”. Tra gli appuntamenti certi spiccano le riunioni di Bce e Fed, tre ciascuna di qui a fine anno, le elezioni in Germania del 26 settembre, e il G20 di fine ottobre a Roma, presieduto da Draghi a conclusione della sua presidenza…

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Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.