I prezzi degli immobili USA tornano ai livelli del 2009

Il CEO di Tesla Elon Musk ha emesso un avvertimento in merito a ulteriori sofferenze per il mercato immobiliare USA

I prezzi degli immobili USA tornano ai livelli del 2009
2' di lettura

Il mercato immobiliare, che è stato il fattore scatenante della recessione del 2008, sta facendo sentire i suoi effetti ancora una volta. Lo sviluppo è preoccupante, dato che la maggioranza degli economisti ha iniziato a prevedere una recessione da moderata a grave.

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Cosa è successo

Il CEO di Tesla Elon Musk ha emesso un avvertimento in merito a ulteriori sofferenze per il mercato immobiliare.

Il venture capitalist tecnologico David Sacks, che ha co-fondato PayPal, ha notato su Twitter che gli spazi per uffici a San Francisco erano in offerta allo stesso prezzo del 2009.

In risposta al tweet, Musk ha detto che i prezzi sarebbero scesi ancora e Sacks ha reagito con un’emoji “faccia che urla di paura”.

Perché è importante

Il mercato immobiliare, data la sua sensibilità alle variazioni dei tassi di interesse, si è notevolmente indebolito nel 2022 a causa dei continui e aggressivi rialzi dei tassi dei Fed Fund osservati da marzo 2022. Il tasso fisso ipotecario a 30 anni è passato dal 3,25% all’inizio del 2022 al 6,48% attuale.

Per ogni aumento di 100 punti base dei tassi, le vendite di case diminuiscono di circa il 10%, ha affermato JPMorgan in una nota. L’azienda registra un altro calo del 15-20% delle vendite di abitazioni e degli investimenti residenziali, una componente importante del PIL, che scenderà del 10-12% nel 2023. Questo a sua volta potrebbe spingere ulteriormente in alto la crescita del PIL.

I dati della Commercial Real Estate Development Association mostrano che gli immobili commerciali hanno contribuito per 1,2 trilioni di dollari, pari al 5% del totale del PIL degli Stati Uniti nel 2021, riporta Canyondata.

Il contributo dell’edilizia abitativa al PIL, considerando gli investimenti residenziali e la spesa per consumi nei servizi abitativi, è pari rispettivamente a circa il 3-5% e il 12-13% del totale del PIL degli Stati Uniti, ha dichiarato la National Association Of Home Builders Association.

La Bay Area ora non è più il luogo preferito dalle aziende, ha dichiarato il San Francisco Business Times, citando la decisione di Oracle Corp. (NYSE:ORCL) e Chevron Corp. (NYSE:CVX) di mettere in vendita o subaffittare i propri uffici suburbani. Il tasso di posti vacanti a San Francisco potrebbe salire al 26%-28% nella prima metà del 2023, afferma il rapporto, citando esperti.

La società di servizi immobiliari e di investimento CBRE Group ha dichiarato: «Gli alti tassi di interesse e una recessione renderanno il 2023 un anno difficile per gli immobili commerciali». L’azienda ha aggiunto che gli aumenti dei tassi della Fed hanno il potenziale di aumentare il costo del capitale. Questo, insieme all’indebolimento dei fondamentali, generalmente ridurrà i valori degli asset, ha affermato.

Foto Per gentile concessione di Wikimedia Commons

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