La Financière de l’Echiquier: i mercati accettano i rialzi dei tassi, l’importante è battere l’inflazione

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Alexis Bienvenu, gestore di La Financière de l’Echiquier, spiega perché i mercati hanno reagito positivamente agli ultimi rialzi delle banche centrali

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La fine dell’inverno monetario è più vicina? È la domanda che si fanno gli investitori da alcuni mesi, con gli occhi sempre fissi sull’andamento dell’inflazione e sui dati macroeconomici, che per ora non segnalano con chiarezza recessioni in arrivo. Per spiegare il momento dei mercati, e analizzare i recenti rialzi di Borsa, Alexis Bienvenu, gestore di La Financière de l’Echiquier, parte dallo scorso 26 agosto, quando a Jackson Hole Jerome Powell “in soli 9 minuti mandava i mercati al tappeto” dichiarando di voler perseguire una politica monetaria di sudore e lacrime per controllare l’inflazione che, a suo dire, avrebbe provocato molta sofferenza ancora a lungo termine.

VINCERE CONTRO L’INFLAZIONE

Nelle sei settimane successive, ricorda l’esperto, l’indice S&P 500 perse il 12% e il decennale Usa arrivò al 4,2% dal 3%. Oggi le banche centrali continuano ad alzare i tassi, negli Usa come in Europa (dove è in corso anche la riduzione del bilancio della Bce), ma l’atteggiamento del mercato è ben diverso. “I mercati azionari e obbligazionari applaudono e altrettanto fanno il giorno successivo, al termine della riunione della Bce che aumenta il tasso di riferimento di 50 punti base e annuncia un simile rialzo per il mese prossimo”, commenta Bienvenu. Ciò significa che i mercati apprezzano le politiche monetarie più dure? Secondo l’esperto di La Financière de l’Echiquier la risposta è sì, a una condizione però: che si abbia l’impressione di aver vinto la lotta all’inflazione…

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Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.