I prezzi delle spese personali USA rimbalzano in gennaio

Il Bureau of Economic Analysis ha riportato un aumento del 5,4% dell'indice dei prezzi della spesa per consumi personali (PCE)

I prezzi delle spese personali USA rimbalzano in gennaio
2' di lettura

L’SPDR S&P 500 ETF Trust SPY (NYSE:SPY) è giù venerdì in apertura dei mercati USA dopo che il Bureau of Economic Analysis ha riportato un aumento del 5,4% dell’indice dei prezzi delle spese per consumi personali (PCE) nel mese di gennaio, un altro segnale che la Federal Reserve ha ha subito un rallentamento nella sua battaglia contro l’inflazione.

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Cosa è successo

Il PCE principale è aumentato del 5,4% a gennaio su base annua. È aumentato nuovamente dal 5,3% di dicembre e dal massimo del 2022 del 7% a giugno.

La lettura del PCE di gennaio ha dunque ampiamente superato le stime degli economisti del 4,9%.

Il PCE di base, che esclude la volatilità dei prezzi alimentari ed energetici ed è la misura di inflazione preferita dalla Federal Reserve, è aumentato al 4,7% in gennaio, sopra le stime degli economisti di 4,3% ma al di sotto del massimo di settembre 2022, quando era a 5,2%.

È probabile che la Federal Reserve stia monitorando da vicino i dati PCE prima della riunione di marzo. Il mercato obbligazionario scontano ora una probabilità del 76% che la Fed aumenti i tassi di interesse di un altro 0,25% la prossima settimana, portando l’intervallo obiettivo dei Fed Fund tra il 4,75% e il 5%.

Il rendimento dei Treasury statunitensi sono saliti dello 0,04% venerdì al 3,92%, ma sono in calo rispetto al picco di oltre il 4,2% di novembre.

L’S&P 500 inizia bene il 2023 grazie all’ottimismo degli investitori: la Fed potrebbe essere in grado di passare da un rialzo dei tassi a un taglio prima del previsto.

All’inizio di questo mese, il Dipartimento del Lavoro aveva riferito che l’indice dei prezzi al consumo (CPI) era aumentato a 6,4% in gennaio, rispetto al picco del 2022 di 9,1% a giugno. Il Dipartimento del Lavoro ha anche riferito che i salari statunitensi sono cresciuti solo del 4,4% su base annua in gennaio.

Foto tramite Shutterstock