La speculazione shortista all’attacco dei titoli bancari, ecco come funziona

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In un ambiente reso infiammabile dai crac delle banche americane e dal caso Credit Suisse è scattato un abile gioco al ribasso fatto di derivati e vendite allo scoperto. Ma alla fine il danno sembra più “emotivo”

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“If it bleeds it leads”, se sanguina merita un titolo. La vecchia regola del giornalismo anglo-americano si conferma sempre valida anche nella finanza, soprattutto se il fattaccio è condito da pratiche oscure che tutti citano e quasi nessuno spiega, come i famigerati derivati, di cui si cita sempre il valore ‘nozionale’, vale a dire degli asset sottostanti, e non quello reale, che è sempre uno zero virgola del primo, anche perché non compare sul tabellone dei prezzi di Borsa ma solo nei contratti tra le due controparti e nel trading ‘over the counter’. Le vendite che si sono abbattute venerdì sulle azioni bancarie europee sono ‘sangue’ che hanno fatto titoloni prima online e poi stampati. Sul pavimento dei mercati c’era ancora molta benzina emotiva sparsa dai crac delle banche americane e dal salvataggio di Credit Suisse. Alla speculazione è bastato spingere al rialzo i prezzi dei CDS di Deutsche Bank, vale a dire i contratti swap, derivati anche in questo caso, che ‘assicurano’ contro il rischio di default, ed è stato come gettarci sopra un cerino acceso.

LA SPECULAZIONE RICORDA CHE IL RISCHIO C’È SEMPRE

La speculazione, che ovviamente fa il suo mestiere anche salutare, perché ricorda ai mercati che dentro ogni guadagno si nasconde un rischio, è fatta di fondi e professionisti che utilizzano meccanismi assolutamente leciti e consentiti, come il ‘bluff’ a poker, per approfittare dell’emotività che prende il posto del raziocinio in momenti di forte incertezza percepita.
È il caso dei CDS, polizze assicurative che coprono dal rischio di fallimento di una società. Ma a differenza di una polizza, che si compra se si possiede un’auto per proteggersi dal rischio di incidente, un CDS si può comprare anche sull’auto del vicino di casa, e se si schianta si incassa il premio anche se non si è sofferto alcun danno. Anche in questo caso il nozionale è il valore dell’auto e il ‘derivato’ è il costo della polizza, che rispetto al primo è una frazione…

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Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.