Un dollaro debole può favore l’azionario emergente, Capital Group spiega perché

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Natalya Zeman, Investment Director di Capital Group, in prospettiva, vede segnali di un possibile ciclo di indebolimento del biglietto verde, che aumenterebbe l’attrattiva degli asset emergenti, dalle azioni al debito

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Dollaro e azioni dei Mercati Emergenti hanno sempre avuto una correlazione inversa con l’azionario di questi Paesi che perdeva terreno rispetto ai mercati sviluppati con un biglietto verde forte, e viceversa. Con il marcato deprezzamento degli ultimi mesi, molti hanno iniziato a pensare che il lungo decennio rialzista del dollaro possa finalmente concludersi, e ci si chiede se questo può incentivare una sovra-performance per le azioni emergenti. Il dollaro rimane la valuta dominante degli scambi internazionali e quando è forte spinge al rialzo il costo delle importazioni, inoltre è associato con una tendenziale “fuga verso la sicurezza” nei periodi di incertezza, come nel 2022 la guerra in Ucraina.

CONFERMATA LA TESI DELLA DIVERSIFICAZIONE

Ma guardando al futuro, Natalya Zeman, Investment Director di Capital Group, vede segnali di un possibile indebolimento ciclico del dollaro che in generale favorisce l’azionario dei Mercati Emergenti. Dopo 15 anni di leadership, l’attrattiva relativa degli USA rispetto ai Mercati Emergenti potrebbe ridursi, e ancora una volta questo avvalora la tesi a favore di una diversificazione dei portafogli rispetto agli USA, verso i mercati internazionali ed emergenti, sottolinea Zeman. La riduzione dei tassi della Fed dovrebbe coincidere con l’indebolimento del dollaro…

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Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.