Il codice di iOS 18 svela quattro nuovi modelli di iPhone

iOS 18 svela il futuro della gamma iPhone con iPhone 16, 16 Plus, 16 Pro e 16 Pro Max, ma il modello 'Ultra' resta assente

Il codice di iOS 18  svela quattro nuovi modelli di iPhone
1' di lettura

Una recente indagine su iOS 18 ha portato alla luce i dettagli di quattro modelli di iPhone non ancora annunciati e ha messo a tacere le speculazioni su un iPhone “Ultra”.

Ricevi una notifica con le ultime notizie, i nostri articoli e altro ancora!

Cosa è successo

Secondo quanto riportato mercoledì da MacRumors, il prossimo sistema operativo di Apple Inc. (NASDAQ:AAPL). denominato “Crystal”, fa riferimento a quattro prossime iterazioni di iPhone: iPhone 16, iPhone 16 Plus, iPhone 16 Pro e iPhone 16 Pro Max.

L’esplorazione non ha rilevato alcun segno di un “iPhone Ultra”, temperando così le aspettative per un dispositivo di questo tipo in iOS 18.

È interessante notare che l’iPhone 16 probabilmente vanterà un nuovo system-on-chip, internamente indicato come chip A18. Questo suggerisce un allontanamento dalla norma, in quanto sia il modello base che quello Pro potrebbero utilizzare lo stesso chip.

Inoltre, il codice indica un modulo Broadcom per Wi-Fi e Bluetooth, progettato specificamente per la serie iPhone 16, anche se non sono stati rivelati ulteriori dettagli.

In base alle tendenze passate, il lancio pubblico di iOS 18 è previsto per settembre, dopo un rilascio beta a giugno.

Perché è importante

All’inizio di novembre è stato rivelato che Apple ha intenzione di potenziare Siri con funzioni di intelligenza artificiale esclusive sul dispositivo per l’iPhone 16. Lo sviluppo di questa funzione arriva mentre i concorrenti di Apple, tra cui Alphabet Inc. (NASDAQ:GOOGL) e Microsoft Corp. (NASDAQ:MSFT), stanno facendo progressi nella tecnologia dell’IA.

Tuttavia, il gigante tecnologico ha messo in pausa lo sviluppo di iOS 18 e di altri aggiornamenti software per risolvere i problemi di bug. Questo stop mira a migliorare le prestazioni e a garantire la qualità del software in presenza di un’ondata di bug nelle prime versioni.

Immagine – Apple