Inflazione, per Wellington Management la Bce non taglierà i tassi prima di giugno

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Secondo l’Investment Director Marco Giordano, la Banca centrale europea vorrà prima vedere l’inflazione scendere ancora, essendo il Vecchio continente troppo esposto alle turbolenze geopolitiche. Non mancano opportunità nel 2024 soprattutto dal mercato obbligazionario. Ecco in quali ambiti

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Con l’inflazione in calo e i tassi d’interesse molto più alti rispetto a un anno fa nonostante il recente rally, le banche centrali hanno un discreto margine di manovra e sono state esplicite nel voler evitare il rischio di una politica monetaria troppo restrittiva. Oggi ragionano tra abbattere l’inflazione e non impedire la crescita economica, tanto che per Marco Giordano, Investment Director di Wellington Management sono più preoccupate dei rischi negativi per il ciclo economico rispetto al rischio che l’inflazione non ritorni al suo obiettivo.

BANCHE CENTRALI GUIDATE DA CRESCITA DEBOLE

“Data la crescente preoccupazione di evitare una profonda recessione – spiega l’analista di Wellington Management – riteniamo che le banche centrali, in seguito alla debolezza della crescita (o a una recessione, per quanto poco profonda), possano decidere di tagliare i tassi, soprattutto perché la politica monetaria sembra poter raggiungere l’obiettivo di portare l’inflazione in modo sostenibile verso il 2%”. A metà 2023, infatti, il presidente della Fed, Powell, ha accennato al fatto che potremmo assistere a tagli dei tassi anche con un’inflazione superiore all’obiettivo e a dicembre ha dichiarato che la Fed potrebbe ridurre i tassi più volte nel 2024

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Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.