Lo scenario del conflitto tra Israele e Hamas si sta facendo sempre più intricato, dato che numerosi soggetti internazionali si stanno ora invischiando.
Sul fronte interno, il Primo Ministro Benjamin Netanyahu e il leader del partito di unità nazionale Benny Gantz sono nelle fasi finali per la definizione di un accordo per la creazione di un “governo di emergenza nazionale”. Questo sviluppo arriva nel bel mezzo del conflitto in corso contro Hamas e dell’escalation di tensioni lungo il confine settentrionale, come riportato dal Times of Israel.
Gantz, ex ministro della Difesa e capo di stato maggiore dell’IDF, avrebbe insistito sulla creazione di un gabinetto di guerra compatto, con un numero limitato di ministri dotati dell’autorità di prendere decisioni cruciali sulla condotta della guerra. Al contrario, Netanyahu è stato fermo nella sua richiesta di mantenere il potere decisionale finale.
Sui social media circolano filmati e immagini che ritraggono lo straziante attacco di Hamas a un kibbutz israeliano. I filmati illustrano vividamente la devastazione causata dai militanti che si sono sistematicamente spostati da una casa all’altra, causando l’incendio o la completa distruzione di numerose abitazioni e la perdita di vite innocenti.
Reazioni internazionali
Nel quinto giorno di conflitto tra Israele e Hamas, la battaglia si è estesa oltre i confini israeliani, con il lancio di missili dal Libano agli ordini della milizia Hezbollah, sostenuta dall’Iran. Il leader del braccio iracheno di Hezbollah ha minacciato di colpire le basi americane nel caso in cui gli Stati Uniti intervengano nel conflitto in corso tra Hamas e Israele a Gaza.
Ahmad “Abu Hussein” al-Hamidawi, capo della milizia Kataib Hezbollah, ha affermato di essere pronto ad eseguire attacchi di precisione contro le basi americane e a distruggere gli interessi statunitensi se gli Stati Uniti saranno coinvolti nel conflitto. Al-Hamidawi ha anche minacciato attacchi missilistici contro obiettivi israeliani.
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha fortemente criticato le azioni dell’esercito israeliano nella Striscia di Gaza, densamente popolata, suggerendo che il comportamento di Israele assomiglia a quello di un’organizzazione piuttosto che di uno Stato. Inoltre, il viceministro dell’Istruzione turco Nazif Yilmaz ha risposto al post di Netanyahu sui social media che mostrava i bombardamenti nella Striscia di Gaza con una dichiarazione provocatoria, dicendo che il primo ministro israeliano morirà.
La risposta degli Stati Uniti
Il Segretario di Stato americano Antony Blinken si recherà giovedì in Israele per esprimere il proprio sostegno in seguito ai recenti attacchi di Hamas contro Israele. Gli Stati Uniti hanno anche consegnato a Israele munizioni “avanzate”, il cui scopo, secondo l’IDF, è quello di facilitare attacchi significativi e preparativi per vari scenari potenziali.
Martedì la Casa Bianca, attraverso il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale John Kirby, ha ribadito il messaggio di sostegno e solidarietà del presidente Joe Biden al popolo israeliano. Kirby ha sottolineato la duratura amicizia e alleanza tra Stati Uniti e Israele in tempi difficili.
Mercoledì, il Segretario al Tesoro Janet Yellen ha sottolineato come il conflitto tra Israele e Gaza sia una nuova fonte di preoccupazione per l’economia globale. Secondo il New York Times, ha anche accennato alla possibilità che gli Stati Uniti impongano ulteriori sanzioni all’Iran in risposta all’attacco di Hamas contro Israele.
Lo shekel israeliano si è leggermente indebolito dello 0,2% mercoledì, registrando la terza sessione consecutiva di perdite.
Il principale mercato azionario israeliano (TA-125), seguito da vicino dall’ETF iShares MSCI Israel (NYSE:EIS), è sceso dello 0,9% mercoledì dopo essere salito dell’1,4% martedì.
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