I prezzi del greggio e lo United States Oil Fund LP (NYSE:USO) sono in aumento, dopo che il gruppo dei Paesi esportatori di petrolio e i suoi alleati (OPEC+) hanno concordato sulla riduzione graduale dei tagli alla produzione da gennaio 2021.
Secondo Bloomberg, i membri del gruppo terranno discussioni mensili per decidere la prossima linea di condotta.
Cosa è successo: dopo una settimana di trattative, l’OPEC+ ha raggiunto il consenso sull’aumento della produzione di petrolio di 500.000 barili al giorno a gennaio 2021, riducendo dunque i tagli alla produzione a 7,2 milioni di barili al giorno, dai 7,7 milioni precedentemente stabiliti.
L’aumento dell’offerta potrebbe portare a un aumento graduale e sistematico dei prezzi nel 2021. L’OPEC+ si riunirà mensilmente per gestire l’aumento dell’offerta, facendola dipendere dai segnali basati sui prezzi, come ad esempio gli spread temporali, secondo gli analisti di Goldman Sachs Group Inc (NYSE:GS).
Anche la scoperta e la distribuzione del vaccino contro il COVID-19 giocheranno un ruolo significativo nel garantire che i livelli di domanda tornino all’era pre-pandemia.
S&P Global Platts ha anche proposto di includere la principale qualità da esportazione del greggio statunitense WTI Midland all’interno del benchmark Dated Brent a partire da marzo 2022.
Perché è importante: il programma di produzione rivisto accelererà di un quarto gli obiettivi di produzione petrolifera.
I rapporti del Wall Street Journal indicano che la domanda di petrolio dei mercati asiatici è in ripresa; d’altro canto, nuove ondate di infezione da coronavirus e le misure di lockdown in Europa potrebbero trascinare verso il basso i prezzi del petrolio, riferisce Bloomberg.
L’annuncio legato ai tagli alla produzione, previsto all’inizio di questa settimana, è stato ritardato a causa dei disaccordi tra due membri chiave, ovvero Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti.
L’aggiunta del greggio WTI al Brent potrebbe inoltre trasformare il meccanismo di prezzo del petrolio in molte parti del mondo.
Movimento dei prezzi: nella sessione pre-market di venerdì, all’ultimo controllo, USO è in rialzo dell’1,12%, a 31,60 dollari, i futures sul Brent segnano +1,38%, a 49,38 dollari, e i futures sul WTI guadagnano l’1,37%, a 46,26 dollari.