Secondo Mauro Valle, head of Fixed income presso Generali Asset Management, ci sono segnali di rallentamento negli Stati Uniti ma molto dipenderà dai prossimi dati macro e dalle parole di Powell a Jackson Hole
L’economia Usa è in rallentamento ma non serve farsi prendere dal panico. I tumultuosi eventi dei mercati azionari delle ultime sedute hanno impattato anche il fixed income ma per il momento Generali Asset Management mantiene un’esposizione alla duration neutrale o leggermente lunga, con il Bund intorno al 2,2%. Il focus rimane sui dati macroeconomici per valutare le prospettive dei tassi d’interesse. Mauro Valle, head of Fixed income presso Generali Asset Management, sottolinea che la curva dei rendimenti dell’euro (10-2 anni), che ha ridotto la sua inversione a circa -15 punti base, potrebbe consolidare la tendenza all’appiattimento, data la crescente probabilità di un ampio ciclo di tagli dei tassi (sia negli Stati Uniti che in Europa). Rimangono confermate, quindi, le esposizioni lunghe sulle scadenze brevi e medie.
CONTESTO MACROECONOMICO
Il contesto macroeconomico nel quale si stanno muovendo i mercati finanziari non è dei migliori. Diversi campanelli d’allarme sono suonati questa estate: l’indice Ism manifatturiero Usa è stato più debole del previsto e l’occupazione non agricola (Nfp) in rallentamento, con un tasso di disoccupazione al 4,3%. La Banca del Giappone ha deciso di aumentare i tassi ufficiali di 25 punti base. Un mix di fattori che ha innescato lo smantellamento delle operazioni di carry trade sullo yen giapponese e ha riacceso il rischio che l’economia statunitense possa affrontare una recessione o un atterraggio brusco nei prossimi mesi…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.