Microsoft Corporation (NASDAQ:MSFT) ha silenziosamente rimosso un workaround che consentiva agli utenti di installare Windows 11 su PC non supportati.
Cosa è successo
Il workaround, inizialmente fornito al momento del rilascio della versione 21H2 di Windows 11, consentiva agli utenti di aggirare i requisiti di sistema, tra cui il TPM 2.0 e specifici modelli di CPU.
Tuttavia, il documento di supporto contenente queste informazioni è stato modificato, rimuovendo il workaround dopo il rilascio di Windows 11 24H2, come notato per la prima volta da Neowin.
La posizione ufficiale di Microsoft sconsiglia l’installazione di Windows 11 su dispositivi che non soddisfano i requisiti minimi di sistema. Si consiglia agli utenti di verificare la compatibilità del proprio dispositivo utilizzando l’applicazione PC Health Check.
L’azienda ha già messo in guardia sulla potenziale perdita di supporto hardware e software per gli aggiornamenti non supportati.
Secondo un report di Forbes, mentre alcuni utenti hanno effettuato l’aggiornamento a Windows 11, circa 400 milioni di utenti rimangono su Windows 10 a causa di limitazioni hardware. Microsoft suggerisce l’acquisto di nuovi PC, possibilmente con funzionalità IA, per coloro che non sono in grado di soddisfare i requisiti di aggiornamento.
Microsoft non ha risposto immediatamente alla richiesta di commenti di Benzinga.
Perché è importante
Il mese scorso Microsoft ha registrato un utile trimestrale GAAP di 3,23 dollari per azione, superando la stima di consenso di 3,11 dollari. Il fatturato dell’azienda per il trimestre ha raggiunto i 69,6 miliardi di dollari, superando le aspettative degli analisti di 68,78 miliardi di dollari.
Ad oggi, Windows 10 rimane il sistema operativo desktop leader a livello globale, con una quota di mercato del 60,37%, secondo il report di Statcounter Global Stats che traccia la distribuzione delle versioni del sistema operativo di Microsoft sui computer desktop.
Windows 11 continua a guadagnare terreno, conquistando il 36,6% del mercato. Nonostante sia ufficialmente non supportato, Windows 7 rappresenta ancora il 2,24% degli utenti, mentre Windows 8.1 e Windows XP mantengono quote marginali, rispettivamente dello 0,3% e dello 0,27%. Windows 8 rimane indietro con appena lo 0,16% del mercato.
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