L’amministratore delegato di GameStop Corp. (NYSE:GME) George Sherman, che potrebbe venir estromesso dalla società, ha perso il diritto ad ottenere azioni per un valore di quasi 98 milioni di dollari dopo non aver raggiunto il suo “obiettivo di performance dichiarato”.
Cosa è successo: Sherman ha perso oltre 587.000 azioni GameStop che gli erano state originariamente assegnate ad aprile 2019, secondo un deposito normativo; sulla base del prezzo di chiusura delle azioni di mercoledì, a quota 166,53 dollari, le azioni valgono circa 98 milioni di dollari.
Un altro deposito normativo indica che Chris Homeister, responsabile del merchandising di GameStop, ha perso più di 119.000 azioni a causa del mancato raggiungimento dei suoi obiettivi di performance.
Perché è importante: la perdita del diritto alle azioni giunge in seguito a un report secondo cui GameStop starebbe cercando di estromettere Sherman e di introdurre un nuovo amministratore delegato, il quarto negli ultimi tre anni.
La possibile rimozione di Sherman rappresenterebbe il secondo importante cambiamento di gestione per GameStop quest’anno dopo la nomina di Ryan Cohen, co-fondatore e azionista di maggioranza di Chewy Inc. (NYSE:CHWY), nel consiglio di amministrazione di GME.
Guidato da Cohen, il retailer fisico in difficoltà dovrebbe adottare un modello di business digitale in modo da poter competere con aziende del calibro di Amazon.com Inc. (NASDAQ:AMZN).
All’inizio di quest’anno GameStop è emerso come beniamino degli investitori al dettaglio di Reddit, che hanno portato avanti uno short squeeze sul titolo.
Mercoledì le azioni GME hanno osservato un rialzo dopo che la società ha dichiarato che sta adottando misure per eliminare quasi tutto il suo debito esistente, segnando l’insolito evento di un retailer fisico che si libera del proprio debito durante la pandemia di COVID-19.
Movimento dei prezzi: mercoledì le azioni GameStop hanno chiuso con un balzo del 18,1% a 166,53 dollari ma nella sessione after-hours hanno ceduto lo 0,4% a 165,85 dollari.
Foto di Chris Potter su Flickr