L’aumento dei prezzi non sembra destinato a rientrare ma accelererà ancora nei primi mesi del 2022. La politica e la Banca centrale americana non potranno ignorarlo
L’inflazione USA ha sorpreso ancora una volta al rialzo ma i rendimenti dei rendimenti dei Treasury si sono mossi poco, nel presupposto apparentemente incrollabile che il trend si rivelerà transitorio. Una fiducia che sembra piuttosto sorprendente perché i prezzi potrebbero continuare a crescere nei mesi a venire, con tassi reali sempre più negativi, che renderebbero di fatto la politica monetaria ancora più accomodante, anche se la Fed sta per iniziare a ridurre gli acquisti. Probabilmente è passato così tanto tempo dall’ultima volta in il mercato ha visto l’inflazione salire che sembra si sia creato un presupposto sottostante per cui deve trattarsi per forza di un’aberrazione o un’anomalia temporanea.
POSSIBILI PRESSIONI SALARIALI
Nella sua “settimana dei mercati”, Mark Dowding, Cio di BlueBay, giudica questa valutazione fondamentalmente errata, sottolineando che più a lungo l’inflazione rimane alta, più la domanda per salari maggiori diventa radicata, mentre le aziende si sentiranno sempre più a loro agio nell’esigere prezzi più alti, trasferendo i maggiori costi ai consumatori. Le finanze dei consumatori sono sane, e con un certo numero di lavoratori fuori dalla forza lavoro potremmo già essere vicini alla piena occupazione. Gli indicatori segnalano una relativa abbondanza di posti disponibili, e la debolezza dell’Indice sull’ottimismo delle piccole imprese è attribuita all’incapacità di assumere tutti i lavoratori di cui hanno bisogno…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.