A cura di Lucas Malizia, consulente Defi, e Federico Bruno, Project Manager presso Finaflix
Il primo logo di Bitcoin (CRYPTO:BTC) fu progettato e creato da Satoshi Nakamoto. Il logo, apparso poco dopo il lancio della criptovaluta all’inizio del 2009, raffigurava una moneta d’oro con le lettere ‘BC’ in rilievo; si trattò di un chiaro esempio di skeumorfismo, una tecnica di progettazione in cui gli oggetti digitali ricreano le loro controparti reali. All’epoca quella tecnica era di gran moda: appena due anni dopo, il colosso tech Apple la usò per lo styling sui suoi iPhone. E proprio come il logo di BTC, nel corso degli anni l’azienda si è avvicinata al minimalismo.
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La scelta di questo design da parte di Satoshi ricevette alcune critiche: alcuni si chiesero se si trattasse di mera estetica dell’epoca oppure un modo per rappresentare l’oro in formato digitale, volendo scolpire nell’inconscio collettivo l’idea che Bitcoin fosse appunto l’”oro digitale” o “l’oro della nuova era”.
A febbraio del 2010 Satoshi aggiornò il design del suo logo seguendo il concetto del baht thailandese (la valuta fiat della Thailandia), mostrando l’ormai famosa ‘B’ con due tratti verticali. Quest’ultimo aggiornamento ebbe molte ripercussioni, per lo più visibili su Bitcointalk, un forum che iniziò a trovarsi al centro di tutte le discussioni sul logo della criptovaluta. Alcuni difesero l’idea del baht, mentre altri affermarono che il logo non avrebbe dovuto assomigliare a nessuna valuta fiat e che invece si sarebbe dovuta utilizzare la e commerciale (&), una delle idee più rilevanti proposte dai follower del forum. Un importante commento venne fatto da Hal Finney (un possibile alter ego di Satoshi Nakamoto), il quale sottolineò che anche il design del primo dollaro presentava due barre verticali invece di una.
A novembre del 2010 un nuovo utente del Forum di Bitcoin, ‘Bitboy’, propose alcuni miglioramenti al logo e pubblicò gratuitamente la sua grafica. Questo divenne il logo attuale, tuttora in circolazione dopo undici anni. Oggi il design può essere trovato ovunque, dalle campagne di street advertising ai capi di abbigliamento più insoliti come un paio di calzini.
Quello che molti non sanno è che il logo è matematicamente perfetto da ogni punto di vista, tutto è pianificato e nulla è lasciato al caso.
Analisi del logo di Bitboy
Alcuni anni dopo, un post pubblicato su Medium da Phil Wilson (che all’epoca affermava di essere l’utente Bitboy nonché il creatore/collaboratore dell’ultimo aggiornamento del logo), spiegava come il numero 8 appaia più volte nel design: i rettangoli nell’immagine hanno infatti una longitudine di 12,5 (un ottavo di 100) e anche la ‘B’ ha un significato legato a questo numero: nel linguaggio internet 1337, meglio conosciuto come lingua leet (un tipo di scrittura composto da caratteri alfanumerici), la lettera B è un 8.
In questa stessa simbologia, la lettera B sta anche per ‘blocco’: ciò significa che ogni nuovo pattern a forma di 8 che viene aggiunto implica l’aggiunta di un nuovo blocco al logo, dando così una rappresentazione di quella che è la blockchain di Bitcoin.
Il font utilizzato per il logo è ‘Trebuchet’ (trabucco, un tipo di catapulta), ed è stato scelto perché il trabucco era l’arma preferita di Wilson nel videogioco per computer Age of Empires.
D’altra parte, l’uso delle linee verticali coincide con la teoria di Hal Finney secondo cui in realtà le linee sono come quelle del simbolo del dollaro, ma invece di rappresentare una forma di avvicinamento verso la valuta fiat, sono posizionate in modo tale che sembri che la B di Bitcoin le stia “calpestando”, mostrando così una forma di dominio.
Il colore arancione è stato scelto soltanto a scopi pratici ed estetici, in quanto contrasta perfettamente su qualsiasi superficie e si distingue chiaramente dagli altri mezzi di pagamento.
Il suo formato rotondo ricorda quello di una moneta per attrarre le masse, rappresentando qualcosa di familiare in un formato tradizionale e amichevole.
Nemmeno la pendenza della B, posta ad un angolo di 14°, è stata una scelta casuale. Essa viene ottenuta attraverso una somma matematica che Wilson spiega come segue:
“Viene prodotta aggiungendo un numero infinito di B (12,5) dividendo il valore precedente per 10. 12,5 + 1,25 + 0,125 + 0,0125 + 0,00125 + 0,000125 + 0,0000125 + 0,0000125 + 0,00000125 + 0,000000125 + 0,0000000125 + 0,00000000125 + 0,000000000125… equivale a circa 13,888”; usando un programma di disegno, gli angoli si arrotondano per eccesso e il 13,888 diventa 14. In questo modo, la pendenza rappresenta la blockchain che si muove perennemente nel futuro.
Infine, emerge un chiaro riferimento alla commedia fantascientifica di successo di Douglas Adams, ‘Guida Galattica per Autostoppisti’, poiché il cerchio arancione nel logo ha una scala del 525%: 525 è il risultato di 12,5 x 42 (ovvero un ottavo di 100 volte 42). Secondo il libro, il numero 42 è il segreto dell’universo.
Questa forma di messaggio indica che Bitcoin stesso è la risposta a tutto ciò che stiamo cercando nella vita.
Il logo mancato
Ad aprile del 2014 il movimento ‘Bitcoin Symbol’ ritenne che fosse giunto il momento di un rebranding e che fosse necessario un simbolo come il dollaro, l’euro o lo yen. Tuttavia questa idea non ebbe successo perché il logo di Bitboy era già diventato troppo popolare.
Diversi designer hanno espresso le loro opinioni in merito ai difetti del logo di Bitboy. La critica più ricorrente è che il logo è inclinato perché la criptovaluta non è stabile e che invece dovrebbe essere centrato per mostrare il suo vero potere.
Ma come abbiamo già detto, il logo di Bitcoin è già penetrato fortemente nei cuori della gente ed è riconosciuto in tutto il mondo da quasi tutti, e questo è l’aspetto più importante. Persino Google nel 2019 lo ha aggiunto alla sua famosa tastiera per il sistema operativo iOS. Questo ci dimostra che il logo di Bitboy è destinato a permanere.