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La notizia dell’aumento dell’indice dei prezzi al consumo (CPI) e della spesa per consumi personali (PCE) a livelli mai visti dal 1982 già suscita preoccupazione.
I mormorii di un lungo periodo inflazionistico hanno iniziato a emergere, infliggendo un duro colpo a un mondo ancora vacillante per le ripercussioni della pandemia; il 16 marzo i timori economici sono esplosi quando la Federal Reserve ha annunciato il primo aumento dei tassi di interesse da oltre tre anni, un chiaro meccanismo di difesa volto a frenare l’inflazione. La Fed ha dichiarato l’intenzione di effettuare altri sei aumenti nel 2022 e tre nel 2023, garantendo un’estensione a coloro in cerca di vita prima della pandemia.
Per essere qualcosa con un impatto così grande sulla vita della gente, si può finire per avere una scarsa comprensione di cosa sia l’inflazione, come viene frenata e il suo impatto sui mercati. Certo, l’inflazione è un argomento complicato e anche una comprensione di base richiede un certo impegno mentale e ricerca; tuttavia data la sua influenza sulla vita di tutti, bisogna tener conto che si tratta di un concetto fondamentale nel mondo d’oggi.
Per le società che gestiscono attività direttamente interessate dall’inflazione come FOREX.com — piattaforma per mercati valutari (forex) che opera negli Stati Uniti e in Canada — questo fenomeno rappresenta un’opportunità particolarmente interessante per i trader e gli investitori; cio è vero soprattutto quando è possibile stabilire una connessione tra l’inflazione e i suoi effetti sui mercati valutari.
Tieni presente che le performance passate non sono indicative di risultati futuri.
Che cos’è l’inflazione?
L’inflazione, nella sua forma più elementare, è una diminuzione del potere d’acquisto della moneta, che si riflette nell’aumento dei costi di beni e servizi.
Contrariamente a quanto si crede, l’inflazione non è sempre una cosa negativa; essa può anche verificarsi come sottoprodotto di un’economia vivace, in cui i consumatori hanno denaro e credito in eccesso che spendono regolarmente. L’osservazione che prodotti e servizi sono in genere più economici nei Paesi in via di sviluppo rispetto a quelli del primo mondo testimonia, in parte, che la crescita economica passa dall’inflazione.
D’altra parte, l’inflazione stimolata dai problemi della supply chain, dalla polarizzazione del reddito, dalla carenza di manodopera e dalle misure pubbliche di stimolo può rappresentare una minaccia per la salute dell’economia; la pandemia di COVID-19 ha stimolato tutte queste cause di inflazione, provocando un aumento dei prezzi su una scala mai vista da decenni.
L’entità responsabile del controllo dell’offerta di moneta negli Stati Uniti e del mantenimento del tasso di inflazione è la Federal Reserve. La strategia principale della Federal Reserve per contenere l’inflazione è aumentare il tasso sui fondi federali (FFR); quando si sente dire “aumento dei tassi” o “tasso di interesse”, ci si riferisce al FFR. Con un rialzo del FFR, tutti i tipi di pagamenti di interessi, inclusi mutui, prestiti alle imprese, prestiti agli studenti e ad altri soggetti, diventano più costosi.
L’obiettivo della Fed è aumentare il FFR fino al punto in cui spendere soldi sia naturalmente un’attività sfavorevole per le imprese e i cittadini; questo, a sua volta, fa diminuire l’offerta di moneta circolante, il che tende a ridurre l’inflazione e a moderare l’attività economica.
Inflazione: l’impatto sui mercati azionari e valutari
È un fatto ben documentato che tassi di interesse più elevati in genere hanno un impatto negativo sul mercato azionario. Quando gli aumenti dei tassi della Fed rendono i prestiti più costosi, le aziende quotate in Borsa devono far fronte a un aumento dei costi; nel corso del tempo, costi più elevati e una minore attività potrebbero portare a minori ricavi e utili per le società quotate.
L’aumento dei tassi di interesse potrebbe essere parte del motivo per cui alcuni dei titoli più performanti al mondo, come Apple Inc. (NASDAQ:AAPL) e Microsoft Corp. (NASDAQ:MSFT), hanno subito un calo all’inizio di quest’anno.
Contrariamente al mercato azionario, l’aumento del FFR in genere rende il dollaro USA più forte. Questa relazione è parzialmente spiegata dal fatto che rendimenti più elevati attraggono capitale dagli investitori esteri, i quali cercano rendimenti più elevati su obbligazioni e prodotti a tasso d’interesse; in particolare, se i flussi di capitale globali si spostano verso asset denominati in dollari per inseguire tassi di rendimento più elevati, il dollaro si rafforza.
Un grafico sul tasso effettivo dei fondi federali, qui delineato, mostra la relazione tra l’aumento dei tassi di interesse e il valore del dollaro USA nel corso del tempo. Ad esempio, quando a metà degli anni ’90 la Fed aumentò i tassi, il dollaro salì, mentre nel 2002 accadde l’opposto quando la Fed tagliò i tassi.
Come trarre vantaggio dall’inflazione
Comprendere la relazione tra il FFR e il dollaro USA a volte può fornire ai trader forex un vantaggio rispetto ad altri operatori di mercato.
Il mondo del forex è governato dai tassi di interesse globali e il FFR è uno dei tassi di interesse più importanti al mondo. Ricorda: le valute si basano sui tassi di interesse perché determinano il flusso di capitale globale in entrata e in uscita dal Paese che rappresentano.
Sebbene possa essere necessario effettuare alcune previsioni per le partecipazioni a lungo termine, gli annunci sui tassi di interesse globali — come quello fatto dalla Fed un paio di settimane fa — possono fungere da ottimi catalizzatori per i trader; stimolano infatti la volatilità e i movimenti tra le coppie forex legate al dollaro USA e all’economia degli Stati Uniti.
Per chi cerca strumenti finanziari riguardanti l’inflazione, FOREX.com segnala che i trader possono trarre vantaggio da spread competitivi a partire da 0,8 per operare sulla base di catalizzatori recenti e imminenti.
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Nota bene: il cambio valuta e altre forme di trading a leva comportano un significativo rischio di perdita e non sono adatti a tutti gli investitori. Assicurati di comprendere i rischi associati, chiedendo una consulenza indipendente se necessario.
Foto di Engin Akyurt su Unsplash
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