Attenzione perché anche per i microchip può essere effetto bolla sui mercati

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La speculazione rialzista potrebbe scontrarsi con i finanziamenti che stanno spingendo la capacità produttiva in tutto il mondo

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I microchip, il nuovo oro. Così si dice ed è pure giusto, tutto si basa sui chip, a partire dalla frontiera dell’intelligenza artificiale, ma pure i prezzi dell’oro da sempre fluttuano. La questione da tenere in considerazione, insieme a tutto il resto, è anche quella della spinta alla capacità produttiva: l’effetto rarità, come si dice in gergo, la spinta proprio delle necessità dell’intelligenza artificiale e anche i timori legati a Taiwan spingono anche i governi a finanziare fabbriche di chip, ma questo può rischiare di provocare un effetto bolla sui mercati.

IL MADE IN TAIWAN

Taiwan, come si sa, è l’isola dei chip. La gran parte di quelli che sta in tutti i nostri apparati elettronici arriva dall’isola del Pacifico impegnata sempre più a difendere la propria indipendenza dalla minaccia cinese. L’”imperatore” Xi Jinping si fa sempre più aggressivo e minaccia appunto di riprendere con la forza un popolo che non vuole finire nella Repubblica Popolare Cinese. Da qui i crescenti timori in Occidente, che hanno portato in primis negli Usa da una parte a cercare di proteggere Taiwan frenando le mire espansioniste cinesi e dall’altra a pensare sempre più di finanziare nuove linee produttive in altri Paesi…

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Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.