Le tensioni geopolitiche spingeranno la volatilità, LGIM spiega come proteggersi

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La CIO Sonja Laud analizza le possibili conseguenze dell’escalation in Medio Oriente e indica come tutelarsi con un posizionamento difensivo di portafoglio e la massima importanza alla diversificazione

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Nonostante lo scontro diretto tra Israele e Iran, i mercati continuano a prevedere uno scenario molto positivo, probabilmente perché il peso relativo di questi paesi sull’economia è molto ridotto, ma sembra vengano sottovaluti gli effetti a catena che i conflitti potrebbero avere sul prezzo dell’energia, sull’inflazione, sulla politica monetaria e sul costo del debito. In un mondo in cui gli scenari cambiano molto rapidamente, una maggior volatilità futura sembra essere l’unica certezza, per cui è bene tutelare gli investimenti riducendo il rischio di credito e dando grande importanza alla diversificazione, fondamentale nel mitigare gli impatti negativi.

PROTEGGERSI DAI RISCHI GEOPOLITICI

Sono le indicazioni di un’analisi della CIO di LGIM, Sonja Laud, che spiega quali potrebbero essere le principali conseguenze dell’aumento dei conflitti, in particolare in Medio Oriente, e su come sia opportuno per gli investitori tutelarsi a fronte di un aumento del rischio geopolitico. L’escalation in Medio Oriente, la guerra in Ucraina e le tensioni in altre parti del mondo hanno messo la geopolitica direttamente al centro delle preoccupazioni, con il rischio che si vadano a intaccare le performance degli asset. Per questo, ora più che mai, il focus principale di LGIM è sulla gestione dei rischi, per centrare comunque gli obiettivi di lungo periodo dei clienti…

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Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.