Dopo gli ultimi eventi geopolitici e soprattutto in seguito alla guerra commerciale scatenata da Donald Trump, l’Europa sta emergenza con più forza, avviando un programma specifico per intensificare la spesa militare e per la difesa
Il 2025 è iniziato all’insegna della volatilità. La sfera geopolitica è sempre più complessa, con tanti fronti di scontro ancora aperti. Il presidente americano Donald Trump ha iniziato il suo secondo mandato alla Casa Bianca intensificando la guerra commerciale e imponendo ulteriori dazi sull’import cinese e tariffe del 25% sulle merci provenienti da Canada e Messico. L’incertezza generata dai continui annunci di Trump ha scosso le Borse statunitensi, portando a una correzione dei massimi al ribasso di circa sette punti percentuali per l’S&P 500 e di dieci punti percentuali per il Nasdaq. L’eccezionalismo del modello statunitense sembra essere meno forte rispetto a qualche mese fa sia rispetto alla crescita sia rispetto al dominio tecnologico, dopo l’annuncio dell’intelligenza artificiale cinese Deepseek che insedia le big tech Usa. Gli investitori, non sapendo come valutare ed incorporare queste notizie, hanno iniziato a richiedere premi di rischio azionari più elevati.
L’EFFETTO DEI DAZI
“Nel momento in cui le tariffe colpiscono i partner commerciali più vicini agli Usa – sottolinea Fabrizio Santin, Senior investment manager di Pictet Asset Management – è la competitività dell’intero ecosistema nordamericano a risentirne; non è quindi un caso se in queste settimane si sta assistendo ad un generale deterioramento delle prospettive di crescita per gli Stati Uniti. Le imprese non sanno come gestire l’inventario e gli investimenti futuri a fronte del rischio latente, ed è stato sicuramente paradossale che i produttori di auto statunitensi siano stati esposti a tariffe superiori rispetto a quelli giapponesi”…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.