In sintonia, gli indici di Wall Street e Europa tornati indietro di 3 mesi, a breve puntano a Sud ma il trend rialzista a medio termine resta. Lunga e difficile uscita dal ventennio di deflazione e liquidità a costo zero
Allora, doveva essere tutto più chiaro invece è più confuso che mai. La Fed preferisce una cura più lunga a una più pesante e rapida pensando che magari fa meno male. L’inflazione resta tenace in Europa e USA. Gli indici globali di attività manifatturiera e dei servizi rimbalzano qualcosa e restano vicini alla demarcazione tra contrazione e espansione. Molti indicatori a cominciare dalla curva dei tassi invertita puntano alla recessione, ma non violenta, con l’eccezione dell’Europa schiacciata dalla crisi energetica. Se c’è un impatto, e quanto grande, su utili e fatturati delle imprese cominceremo a saperlo più o meno tra un mese, con l’arrivo delle trimestrali e soprattutto delle guidance sui prossimi trimestri.
POTREBBE ESSERE UN ‘DOPPIO MINIMO’
In termini di performance di mercato tutti i principali indici azionari, da Wall Street a Francoforte, Parigi e Milano, hanno chiuso la terza settimana piena di settembre andandosi a sedere in sincronia quasi perfetta a ridosso dei minimi di metà giugno. Se da qui dovessero rimbalzare, andrebbero a configurare un ‘doppio minimo’, se dovessero andare ancora giù potrebbero andare magari a testare i massimi pre-covid di inizio 2020…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.