Nel mese di settembre, l’inflazione in Italia ha rallentato. Tuttavia, i consumatori non ne hanno tratto beneficio, con un aumento del costo della spesa di 112 euro.
Cosa è successo
L’inflazione a settembre è scesa al +0,7%, il livello più basso registrato dall’inizio dell’anno. Questo calo è dovuto principalmente alla riduzione dei prezzi dell’energia (-8,7% rispetto al -6,1% di agosto) e al rallentamento dei prezzi in alcuni settori di servizio.
Nonostante il calo dell’inflazione, i prezzi nel settore alimentare hanno accelerato la loro crescita annuale, contribuendo all’aumento del costo del “carrello della spesa” (+1,0% da +0,6%). Secondo l’Unione Nazionale Consumatori, l’inflazione del +0,7% significa un aumento del costo della vita di 105 euro su base annua per una coppia con due figli, con 112 euro in più solo per la spesa.
Perché è importante
Nonostante il calo dell’inflazione, le associazioni dei consumatori sostengono che si tratta solo di un’illusione. “L’effetto sulla riduzione del costo della vita è nullo”, afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. Gabriele Melluso, presidente di Assoutenti, sottolinea la necessità di interventi mirati per ridurre i prezzi, in particolare nel settore alimentare, e invertire la tendenza negativa dei consumi. Secondo Melluso, i prezzi dei beni alimentari e delle bevande analcoliche sono aumentati del +1,2% su base annua, con punte del +1,5% per i beni alimentari lavorati.
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