L’SPDR S&P 500 (NYSE:SPY) è volatile mercoledì pomeriggio dopo la decisione della Federal Reserve di alzare i tassi di un altro 0,25%, segnando così il nono aumento consecutivo dei tassi.
Cosa c’è da sapere
L’aumento del tasso base dello 0,25% porta il tasso target sui fed funds a un nuovo intervallo compreso tra il 4,75% e il 5%; si tratta dei livelli più alti registrati da prima della crisi finanziaria del 2008.
La decisione è stata in linea con le aspettative di consenso e segna il secondo rialzo consecutivo dello 0,25% da parte della banca centrale. La coppia di aumenti di un quarto di punto arriva sulla scia di un rialzo dei tassi dello 0,5% a dicembre, preceduto da quattro rialzi consecutivi dello 0,75%.
Mercoledì la Fed ha dichiarato che l’inflazione al 2% rimane il suo obiettivo a lungo termine e la commissione prevede di continuare a far sì che i titoli del Tesoro, il debito delle agenzie e i titoli garantiti da mutui vengano tolti dal bilancio su base mensile.
«Il Comitato pensa che un ulteriore rafforzamento della politica monetaria possa essere appropriato per raggiungere un orientamento di politica monetaria sufficientemente restrittivo da riportare l’inflazione al 2% nel tempo», ha affermato la Fed nella dichiarazione del FOMC.
Perché è importante
La Fed aveva ripetutamente affermato l’opportunità di mantere «continui aumenti», ma la nuova dichiarazione mostra un cambiamento nel linguaggio. La Fed ha sostanzialmente tirato le redini quando ha scelto di comunicare che invece potrebbe essere necessario un rafforzamento delle politiche.
Le possibilità di un forte rialzo dello 0,5% sono aumentate costantemente all’inizio di marzo grazie al rapporto semestrale sulla politica monetaria della Fed e ai commenti aggressivi del presidente della Fed Jerome Powell, ma tutto è cambiato in seguito al crollo di un paio di banche, che ha creato preoccupazioni per un potenziale contagio nel settore bancario.
Il mercato obbligazionario stava valutando la possibilità di un aumento dello 0,5% o dello 0,25% all’inizio di questo mese, ma prima della riunione del FOMC l’ipotesi dello 0,5% era già stata rimossa dall’equazione. Il mercato valutava un rialzo dello 0,25% come possibile per circa l’85%, mentre una pausa rimaneva una possibilità remota, secondo i dati del Gruppo CME.
La Fed non dovrebbe prendere un’altra decisione sui tassi fino all’inizio di maggio. Dopo l’aumento dello 0,25% di mercoledì, il mercato mostra una probabilità di poco più del 50% di un successivo rialzo dello 0,25%.
Movimento dei prezzi
Lo SPY era in aumento dello 0,21% a 399,57 dollari durante la sessione di mercoledì. Dati di Benzinga Pro.
Foto: per gentile concessione della Federal Reserve.