L’inflazione rimane la massima priorità della banca centrale, secondo i verbali della riunione di settembre pubblicati mercoledì dal Federal Open Market Committee.
Cosa devono sapere gli investitori Il linguaggio della Fed sull’economia era relativamente ottimista, visti i recenti elevati timori di una recessione negli Stati Uniti. La Fed ha ribadito le sue precedenti intenzioni di fare tutto il necessario per abbassare l’inflazione.
«I partecipanti hanno ritenuto che il Comitato dovesse passare a, e poi mantenere, una politica più restrittiva per soddisfare il mandato legislativo del Comitato per promuovere la massima occupazione e la stabilità dei prezzi», ha dichiarato la Fed nel suo verbale.
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La Fed ha anche affermato che probabilmente dovrà mantenere tassi di interesse elevati per qualche tempo anche dopo che l’inflazione avrà iniziato a diminuire.
«Molti partecipanti hanno indicato che, una volta che il tasso di riferimento avrà raggiunto un livello sufficientemente restrittivo, sarebbe probabilmente opportuno mantenerlo per qualche tempo fino a quando non ci saranno prove convincenti che l’inflazione sia sulla buona strada per tornare all’obiettivo del 2%».
Il FOMC ha anche riconosciuto che l’inflazione è arrivata «al di sopra delle aspettative» e sta diminuendo «più lentamente di quanto previsto in precedenza».
Perché è importante
I verbali arrivano dopo che il mese scorso la Federal Reserve ha emesso il terzo aumento del tasso di interesse dello 0,75% in quattro mesi. Secondo CME Group, il mercato obbligazionario ha una probabilità dell’86% di un altro rialzo del tasso dello 0,75% a novembre.
La Federal Reserve è stata sotto pressione tutto l’anno per aumentare i tassi di interesse in modo aggressivo per combattere l’inflazione, ma deve anche cercare di evitare di far precipitare l’economia statunitense in una recessione.
L’indice dei prezzi al consumo (IPC) è aumentato dell’8,3% ad agosto e rimane ai massimi decennali nonostante i migliori sforzi della Fed.
A settembre, la Fed ha previsto una crescita del PIL negli Stati Uniti nel 2022 dello 0,2% e una crescita dell’1,2% nel 2023. La Fed prevede inoltre un’inflazione PCE del 5,4% nel 2022 e un tasso di disoccupazione del 3,8%.
Tutti i 18 membri prevedono ora che i tassi di interesse raggiungeranno il 3% entro la fine del 2022. Dodici dei 19 membri del FOMC vedono aumentare i tassi fino a un intervallo compreso tra il 4,5% e il 4,75% o più nel 2023.
La reazione dei mercati
L’ETF SPDR S&P 500 ETF Trust (NYSE:SPY) è stato scambiato in rialzo dello 0,1% dopo che i verbali della Fed hanno rassicurato gli investitori che per ora l’economia è su basi solide e la Fed è disposta ad agire con ulteriori rialzi aggressivi dei tassi, se necessario.
Il rendimento dei Treasury statunitensi Mercoledì i titoli del Tesoro sono leggermente scesi al 3,894% dopo aver toccato massimi pluriennali superiori al 4% alla fine del mese scorso.
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