Morgan Stanley (NYSE:MS) ha riferito di voler avviare una riduzione della forza lavoro nella regione Asia-Pacifico e intende tagliare circa 50 posti di lavoro, principalmente a Hong Kong e in Cina.
Queste riduzioni rappresentano circa il 13% dei banchieri della regione, escluso il Giappone.
Secondo un report di Bloomberg, i licenziamenti interesseranno oltre 40 persone a Hong Kong e nella Cina continentale e l’entità e i tempi finali dei tagli potrebbero variare.
Il report sottolinea inoltre che la decisione arriva in un contesto di calo dei ricavi in Asia, in particolare in Cina, dove l’economia deve affrontare sfide come la crisi immobiliare e le incertezze sulla crescita.
Nonostante i risultati globali abbiano superato le previsioni, nel primo trimestre Morgan Stanley ha registrato un calo del 12% dei ricavi netti provenienti dall’Asia, pari a 1,74 miliardi di dollari. L’azienda ha riportato un utile di 3,4 miliardi di dollari su un fatturato di 15,1 miliardi di dollari.
I tagli ai posti di lavoro sono in linea con le tendenze più ampie del settore, in quanto le società finanziarie cercano di ridurre le spese in un contesto di rallentamento degli affari.
La mossa riflette anche il deterioramento delle relazioni tra Stati Uniti e Cina e un contesto di vendite di titoli azionari delle aziende cinesi non molto soddisfacente.
Secondo il report, anche altre istituzioni finanziarie come HSBC Holdings Plc (NYSE:HSBC), UBS Group AG (NYSE:UBS), e Bank of America Corp (NYSE:BAC) hanno attuato riduzioni di posti di lavoro in Asia all’inizio di quest’anno.
Prezzo delle azioni Morgan Stanley
Le azioni MS hanno chiuso a 89,14 dollari, in rialzo del 2,47%, martedì.
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Foto di Sven Piper su Unsplash