La guerra e le sue conseguenze sul mercato

Non bisogna avere paura delle guerre se si investe a lungo termine: si osservi la performance dell’S&P 500 durante la guerra in Afghanistan o dopo quella del Vietnam  

La guerra e le sue conseguenze sul mercato
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Ci sono molti modi in cui una battaglia o una guerra possono plasmare il futuro del mercato azionario. La storia ha dimostrato che la sofferenza a breve termine porta spesso a guadagni a lungo termine negli Stati Uniti, ma sono questi momenti di paura e dubbio visibili nelle nostre azioni a stimolare una spiacevole risposta: la vendita indiscriminata. Stiamo parlando degli investimenti azionari a lungo termine, dei piani pensionistici 401(k) e dei conti pensione.   
 
La preoccupazione e la paura che si provano in tempi incerti sono palpabili. Senza alcuna guida verso il futuro, restiamo a vagare senza meta in quelli che possono diventare tempi pericolosi; chi può sapere quando sta per finire o termina una guerra? E nel frattempo i nostri investimenti subiscono un duro colpo.    
 
Ma la storia è dalla tua parte se stai dal lato rialzista; negli ultimi 100 anni abbiamo visto il mercato azionario salire drasticamente a seguito di una guerra prolungata. Più recentemente, durante la guerra in Afghanistan (2002-2021), si sono osservate enormi oscillazioni sul mercato azionario, ma se hai tenuto duro e sei rimasto investito per tutta la durata del conflitto, ora il tuo conto è in netto rialzo. Durante questo periodo, l’indice S&P 500 è cresciuto di oltre il 300%, con un guadagno medio del 15% all’anno. Un dato abbastanza sorprendente se si considera che i rendimenti annuali medi storici sono circa la metà di questa cifra.        
 
Ma prima che si verifichi una grande impennata nei mercati, spesso ci sono pause o brusche flessioni: chiamiamolo “il buio prima dell’alba”. Dopo la fine della seconda guerra mondiale, i mercati sono cresciuti per un po’ e poi hanno avuto una correzione prolungata per alcuni anni, per poi salire bruscamente dal 1949 fino al 1966 circa, quando si affermò un mercato ribassista. I guadagni in quel periodo furono stellari.        
 
Dopo la guerra del Vietnam, l’inflazione e l’aumento dei prezzi del gas furono un problema per circa sei anni, ma poi il mercato azionario esplose dal 1982 al 2000, guadagnando quasi il 500% durante quel periodo; si è trattato di un rendimento medio superiore al 27%. Avresti dovuto solo essere paziente e aspettare.    
 
Durante l’attuale conflitto, che non ha ancora visto gli Stati Uniti disporre uomini sul campo, vediamo i mercati vacillare mentre iniziano a crescere incertezza e preoccupazione. Ma se riusciamo a ricordare le nostre lezioni di storia provenienti dal passato che ho illustrato in precedenza, sapremo qual è (o non è!) la nostra prossima mossa.  

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