Il parametro preferito dalla Federal Reserve per misurare l’inflazione, la spesa per consumi personali, continua a scendere a maggio come previsto dagli economisti, consolidando le aspettative del mercato sui prossimi tagli dei tassi della Fed.
A maggio, il tasso di reddito personale è aumentato più del previsto, mentre la spesa personale è cresciuta meno del previsto su base mensile, indicando alcuni primi segnali di raffreddamento della domanda dei consumatori.
Report sull’inflazione e sul reddito personale di maggio: i punti salienti
- L’indice dei prezzi PCE è sceso dal 2,7% su base annua di aprile al 2,6% di maggio, secondo quanto riportato dal Bureau of Economic Analysis. Il tasso d’inflazione annuale ha rispecchiato le stime di consenso del 2,6%, secondo i dati di Econoday.
- Su base mensile, l’indice dei prezzi PCE ha subito una stagnazione, rallentando rispetto alla precedente crescita dello 0,3%, in linea con le previsioni del consenso.
- Escludendo cibo ed energia, l’indice dei prezzi PCE core è sceso dal 2,8% su base annua di aprile al 2,6% di maggio, in linea con le aspettative e segnando il tasso di inflazione sottostante più basso da novembre 2021.
- Su base mensile, l’indice dei prezzi PCE core è aumentato dello 0,1%, in rallentamento rispetto allo 0,2% di aprile, come previsto.
- Il reddito personale ha registrato un aumento dello 0,5% rispetto ad aprile, in crescita rispetto al precedente aumento dello 0,3% su base mensile e superiore alle stime dello 0,2%.
- La crescita della spesa personale è aumentata dello 0,2% rispetto al mese precedente, rispetto allo 0,1% di aprile e al di sotto dello 0,3% previsto.
Reazioni del mercato
Prima del report sull’inflazione, gli operatori si aspettavano una probabilità del 65% di un taglio dei tassi a settembre, secondo lo strumento FedWatch del CME Group.
Gli ultimi dati, più freddi del previsto, hanno scatenato reazioni al ribasso dei rendimenti dei titoli del tesoro, con il rendimento a due anni, sensibile ai tassi, che è sceso di 3 punti base al 4,68%.
I rendimenti dei titoli del tesoro a lunga scadenza sono rimasti fermi dopo essere saliti durante la notte in seguito alle reazioni al dibattito presidenziale statunitense.
I futures azionari sono saliti durante il trading pre-market. I contratti sull’S&P 500 sono aumentati dello 0,3%, mentre quelli sul Nasdaq 100, che è un settore tecnologico, sono saliti dello 0,5%.
Giovedì, l’SPDR S&P 500 ETF Trust (NYSE:SPY) ha chiuso a +0,2%, segnando la terza sessione consecutiva di guadagni.
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