Operando nei mercati finanziari, ben presto ci si rende conto che investire in un solo asset può risultare pericoloso per l’investimento perché può cadere facilmente vittima delle imprevedibili condizioni avverse dei mercati. Nel corso dei decenni gli economisti hanno provato a porre rimedio elaborando diverse teorie di diversificazione del portafoglio; lo hanno fatto sperimentando di volta in volta diversi bilanciamenti dei titoli azionari o verificando i rendimenti degli indici rappresentativi di un insieme generale o settoriale di titoli azionari.
L’obiettivo di questa guida è quindi aiutare a far comprendere come la diversificazione del rischio sia alla base di ogni storia ben riuscita nei mercati finanziari. Risulta dunque arduo uscire indenni dalle fluttuazioni dei mercati senza avere una strategia di diversificazione. Anche padroneggiando egregiamente l’analisi tecnica o l’analisi fondamentale, avere un portafoglio di investimenti ampio ripara, se possibile, dai “tempi di burrasca”.
Vantaggi della diversificazione
Creare un portafoglio di investimenti è da considerarsi una strategia di risk management, ovvero di gestione e diversificazione del rischio che, oltre a mettere al riparo dalla perdita completa del capitale, offre vantaggi derivanti dalla crescita nel tempo di diverse classi di asset.
I vantaggi della diversificazione consentono quindi di:
- ampliare la base delle attività per distribuire i rischi;
- sviluppare ed esplorare nuovi settori;
- adottare la diversificazione non correlata per distribuire il rischio in settori molto diversi tra loro;
- approfittare della crescita di classi di asset emergenti.
Per costruire un portafoglio di titoli ben diversificato, tuttavia, è importante conoscere gli asset disponibili nei vari mercati.
Rischio diversificabile e rischio non diversificabile
Il rischio è una situazione soggettiva in cui l’investitore può imbattersi quando un titolo è in bilico tra un trend ribassista o rialzista, oppure durante una condizione di panico nei mercati finanziari.
In ambito economico, il rischio assume diverse forme e si sostanzia di due componenti fondamentali che sono il rischio non diversificabile, altrimenti detto rischio sistematico, e il rischio specifico o rischio diversificabile.
- Il rischio sistematico: ossia non diversificabile, è frutto della constatazione che esistono pericoli che influenzano l’intera economia e per questo rappresentano una minaccia per tutte le classi di attività. Questo meccanismo è facilmente rintracciabile nella tendenza alla sincronia del movimento di due attività che hanno il medesimo rendimento atteso, cioè quando mostrano la tendenza a muoversi verso la stessa direzione. Tale movimento è alla base dell’incertezza del mercato (rischio di mercato) a cui gli investitori sono esposti indipendentemente dalla diversificazione del portafoglio finanziario. Per questa sua caratteristica di imprevedibilità, che non può essere eliminata, il rischio sistematico prevede in economia “un premio al rischio” destinato all’individuo che mostra minore avversione alle condizioni di incertezza.
- Il rischio specifico: il rischio diversificabile è invece quella porzione di incognita che può essere eliminata attraverso la diversificazione del portafoglio investimenti, e per questo non necessita di essere remunerato perché l’investitore può evitarlo ampliando la platea di strumenti finanziari attraverso cui gestire le proprie risorse economiche.
Uno degli strumenti che eToro fornisce ai suoi trader per ridurre il rischio specifico è il CopyFunds, strumento che raggruppa top trader o molteplici classi di asset di investimento adatte a strategie di lungo termine.
Anatomia di un portafoglio diversificato
Come costruire un portafoglio titoli diversificato che sia il più bilanciato possibile al fine di evitare i rischi specifici? Premesso che il portafoglio azionario ideale non esiste e che l’abilità nel comporlo ha qualcosa che sfocia “nell’arte” seppur finanziaria, vediamo nella pratica che cosa implica la costituzione di un portafoglio diversificato.
Uno schema di diversificazione del portafoglio azionario potrebbe tenere conto delle seguenti indicazioni di scelta delle società quotate da far entrare nel paniere personale.
- Piccole e medie imprese (PMI) a crescita domestica.
- PMI a valore nazionale.
- PMI a crescita estera.
- Grandi società a crescita domestica.
- Grandi società a crescita estera.
- Società dei mercati emergenti.
Altro consiglio sul portafoglio titoli consiste nell’ampliamento in termini di settori industriali.
- Energia.
- Utilità.
- Servizi di telecomunicazione.
- Assistenza sanitaria.
- Prodotti di consumo essenziali.
- Beni di consumo non essenziali.
- Materiali.
- Tecnologia informatica (IT).
- Finanza.
- Prodotti industriali.
Quando si intende creare un portafoglio titoli personale, inoltre, è importante sapere che nel corso del tempo si aggiungono nuovi asset e nuovi strumenti finanziari. Negli ultimi anni, ad esempio, le criptovalute sono entrare a far parte del mondo finanziario attirando notevole interesse.
Tipi di classi di attività per la diversificazione del portafoglio
Presentata in sintesi l’autonomia di un portafoglio investimenti, è necessario riempirlo di classi di attività. I mercati oggigiorno presentano numerose asset class tra cui possiamo scegliere quelle che meglio corrispondono alla nostra strategia di investimento.
In un portafoglio finanziario possiamo allora inserire le seguenti classi di attività:
- azioni ordinarie;
- ” privilegiate;
- ” dei mercati emergenti;
- conti di risparmio fruttiferi;
- titoli di Stato;
- obbligazioni societarie;
- valute estere;
- materie prime;
- fondi di investimento;
- criptovalute.
Ed ancora possiamo aggiungere al portafoglio gli ETF e i valori immobiliari.
Per facilitare la conoscenza degli asset class con cui creare il portafoglio azionario personale, è disponibile il conto demo di eToro. Con il conto demo l’utente crea un portafoglio virtuale per apprendere i meccanismi di funzionamento prima di fare trading reale.
Modelli di asset allocation per costruire un portafoglio diversificato
Per costruire un portafoglio ben diversificato non basta prendere classi di attività rappresentative dei vari settori industriali e inserirle in portafoglio quasi alla rinfusa, ma è necessario seguire modelli di asset allocation costruiti da investitori e gestori di fondi.
Tra gli asset allocation model portfolio più conosciuti troviamo sicuramente quelli che seguono.
- Swensen model: David Swensen, da cui il nome del modello, è il gestore del fondo della Università di Yale, ed anche per questo è noto come Yale model. Il modello di Swensen punta sulle azioni ed evita classi di attività come materie prime e investimenti con rendimenti fissi. Nel portafoglio di Swensen, ovvero dell’Università di Yale, troviamo invece: azioni USA, azioni di paesi sviluppati, azioni di paesi emergenti e valori immobiliari. Nel corso del tempo, lo Swensen model è stato modificato dall’ideatore per adattarsi alle nuove esigenze dei mercati finanziari e così oggi include anche fondi speculativi, venture capital e azioni di società non quotate.
- Modern portfolio theory (MPT): ideata da Harry Markowitz, Premio Nobel per l’economia, la teoria del portafoglio moderno è dedicata agli investitori avversi al rischio. A questi, la teoria consiglia come possono costruire un portafoglio di titoli massimizzando i rendimenti sulla base di un dato livello di rischio di mercato. Il modello può essere utilizzato anche da chi vuol costruire un portafoglio di ETF che sia efficiente. L’assunto è che le caratteristiche di rischio e il rendimento di un investimento non devono essere considerati separatamente, ma devono essere valutati in base a come l’investimento influenza il rischio e il rendimento del portafoglio nel suo complesso.
Come ridurre al minimo il punteggio di rischio di eToro attraverso la diversificazione del portafoglio?
Il broker eToro ha sviluppato un sistema di valutazione del rischio che l’investitore si assume quando fa trading con un determinato strumento o classe di attività, attraverso il punteggio di rischio l’utente misura il livello di rischio del suo portafoglio ed ha consapevolezza dei rischi che corre.
Tale approccio permette all’investitore di valutare il rischio che sta assumendo, così da ridurlo al minimo attraverso la diversificazione del portafoglio finanziario.
Uno degli strumenti di eToro che meglio si presta nell’aiutare i nuovi investitori nel ridurre i rischi e a diversificare il proprio capitale investito, è il CopyTrader, cioè un servizio di copia dei modelli di investimento di trader popolari i quali condividono con altri le migliori prestazioni di trading personali. La tecnica è semplice: il principiante replica il trading dell’investitore esperto direttamente nel portafoglio personale. Ciò consente all’utente che copia la strategia di investimento di guadagnare tanto quanto il trader copiato, ma è vero anche il contrario: se il rendimento dell’investimento è negativo, anche l’utente subirà una perdita di capitali. Il metodo migliore per limitare le perdite in questo caso è quello di usufruire dell’opzione stop loss messa a disposizione da eToro, che consente all’utente di proteggere la quantità di capitale che non vuole rischiare.
Il modello risulta ancora più interessante perché non c’è limite al numero di trader che si possono copiare, consentendo in tal modo di diversificare le proprie finanze basandosi sulle prestazioni di diversi Popular Investor di eToro.
Come funziona il copy trading
Per provare il copy trading i passaggi da compiere sono tre.
- Scegli il trader in base alle performance e al punteggio di rischio.
- Imposta un importo da investire.
- Clicca sul pulsante copia per avviare lo strumento.
Il Copy Trading non equivale a una consulenza sugli investimenti. Il valore dei tuoi investimenti può salire o scendere. Il tuo capitale è a rischio.
CopyTrader funziona anche nella versione demo dell’account, per provarlo basta accedere alla piattaforma.
Quando considerare il ribilanciamento del portafoglio?
Creato il portafoglio di investimenti il lavoro non è terminato, nel tempo è necessario effettuare un portfolio rebalancing, ovvero un ribilanciamento del portafoglio che tenga conto dei mutamenti occorsi nei mercati.
Questa pratica richiede un acquisto o una vendita di asset detenuti nel portafoglio per riallineare il portafoglio al livello di rischio stabilito e per incrementare i rendimenti nel tempo.
Se ad esempio abbiamo un portafoglio con il 50% di azioni e il 50% di materie prime, e queste ultime ottengono delle ottime performance che portano le commodity al 70% del valore dell’intero portafoglio, l’investitore potrebbe decidere di vendere l’eccesso per reinvestirlo in azioni, così da riportare il portafoglio all’allocazione target di 50 e 50.
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Le presenti informazioni vengono fornite al solo scopo educativo e non rappresentano consigli d’investimento o suggerimenti personali. Tali informazioni non devono quindi essere interpretate come offerte o solleciti di compravendita di strumenti finanziari.
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eToro non offre alcuna garanzia né si assume la responsabilità in merito all’accuratezza o alla completezza del contenuto esposto nella presente guida. Il lettore deve garantire di aver compreso appieno i rischi comportati dal trading prima di impegnare capitale. Si sconsiglia di mettere a rischio più denaro di quanto non se ne possa perdere.