Un approccio creditizio diversificato nel debito in dollari USA coperto dalle variazioni rispetto all’euro, consente agli investitori Ue di ottenere un rendimento che dipenda dal rischio di interesse e di credito e non dal rischio di cambio
Nel corso di quest’anno si osserva un allontanamento dagli asset denominati in dollari, in particolare nei mercati azionari, dove gli investitori privilegiano i mercati europei rispetto a quelli statunitensi. In base ai dati Morningstar, a fronte di un calo della domanda di azioni large cap statunitensi si nota un contemporaneo incremento significativo dell’azionario large cap europeo, precedentemente in sottopeso. Tuttavia, la domanda di strategie obbligazionarie globali e statunitensi è cresciuta o è rimasta stabile.
I RENDIMENTI NOMINALI E REALI USA SONO ANCORA INTERESSANTI
Secondo Flavio Carpenzano, Investment Director Reddito Fisso di Capital Group, gli investitori obbligazionari non abbandonano il dollaro USA sia perché i rendimenti nominali e reali negli Stati Uniti sono ancora interessanti (anche dopo la copertura del rischio di cambio) e sia perché non c’è una vera alternativa al dollaro USA. E’ vero, ammette il manager, il gruppo di detentori esteri di Treasury USA si è gradualmente ridotto (ben prima degli eventi attuali), ma resta comunque uno dei principali gruppi di investitori. La loro quota è gradualmente diminuita negli ultimi due decenni dal picco del 50% circa nel periodo della crisi finanziaria globale al 31% attuale. Una contrazione riconducibile alla riduzione della proprietà da parte delle istituzioni ufficiali esteri (banche centrali e altre autorità pubbliche) mentre gli investitori retail e le istituzioni private non USA hanno addirittura incrementato l’esposizione dal 2021…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.