Il taglio delle tasse e l’aumento dei dazi dovrebbero aiutare rendimenti obbligazionari, azionario e piccole aziende USA, qualche preoccupazione per i mercati emergenti
Fino al ritiro di Joe Biden, l’inerzia delle presidenziali negli Stati Uniti sembrava segnata, con una vittoria di Donald Trump sempre più probabile. La situazione potrebbe cambiare con Kamala Harris, che quasi certamente sarà la nuova candidata democratica e dovrebbe recuperare terreno nei sondaggi. Ma secondo Steven Bell, Chief Economist EMEA di Columbia Threadneedle Investments, non tutti credono nella rimonta di Harris: “I mercati finanziari vedono ancora Trump come probabile vincitore, prezzando anche una buona possibilità di vittoria netta dei repubblicani, sia al Senato che alla Camera” spiega Bell.
TASSE GIÙ E DAZI SU, I POSSIBILI EFFETTI
Proiettandosi in un possibile Trump bis, quali sarebbero le sue prime mosse, e come impatterebbero sui mercati? “Vi è un consenso generale sul fatto che una presidenza Trump vedrebbe tagli alle imposte sulle società, deregolamentazione, un’inversione del programma sul cambiamento climatico e un aumento delle tariffe” spiega Bell. Quest’ultima misura, secondo il Chief Economist EMEA di Columbia Threadneedle Investments, genererebbe un gettito fiscale in grado di “compensare i tagli sulle tasse”, e anche “un aumento dei prezzi”. Questo da un lato potrebbe “far salire i rendimenti obbligazionari”, mentre la diminuzione della pressione fiscale costituirebbe “un fattore positivo per il mercato azionario” e l’espansione delle tariffe “avvantaggerebbe soprattutto le aziende statunitensi più piccole”…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.