Il titolo Tesla Inc (NASDAQ:TSLA) ha guadagnato il 664,74% su base annua, e in un anno è aumentato di quasi il 790%, ma alcuni analisti ed esperti ritengono che le azioni della casa automobilistica debbano prepararsi ad un rovescio di fortuna in seguito alla sua inclusione nell’indice S&P 500, mentre altri non sono d’accordo.
Chi dice no a Tesla…: la scorsa settimana Ryan Brinkman, analista di JP Morgan, ha ribadito la valutazione Underperform per la società guidata da Elon Musk, aumentando il target price da 80 a 90 dollari; Brinkman ha affermato di non essere in grado di spiegare il drastico aumento delle azioni di Tesla in un anno mentre al contempo gli analisti, in media, hanno abbassato le loro stime sugli utili per azione dell’azienda produttrice di auto elettriche per ogni anno compreso tra il 2020 e il 2024.
Allo stesso modo, la scorsa settimana, l’analista di Jefferies Philippe Houchois ha declassato le azioni della casa automobilistica di Palo Alto da Buy a Hold, ma ha aumentato il suo prezzo obiettivo da 500 a 600 dollari.
Houchois ha citato come fattore il “rischio di esecuzione”, osservando: “non crediamo che Tesla possa dominare il settore auto date le dimensioni, la struttura e la politica di quest’ultimo”.
…E chi ci crede: secondo Daniel Ives, analista di Wedbush, l’imminente amministrazione Biden e l’aumento degli incentivi e dei crediti fiscali per le auto elettriche negli Stati Uniti alimenteranno l’adozione di questo tipo di veicoli negli USA; anche la fabbrica Tesla di Shanghai rappresenta un “grande vantaggio competitivo”.
Questo mese Ives ha poi affermato in una nota che la vendita azionaria da 5 miliardi di dollari è una mossa intelligente; l’analista ha mantenuto il rating Neutral sulla casa automobilistica, con un target di prezzo di 560 dollari.
Riguardo alle consegne, la scorsa settimana l’analista di Goldman Sachs Mark Delaney ha osservato che Tesla potrebbe raggiungere i 15 milioni di unità entro il 2040 se fosse in grado di sostenere una quota del 25-30% nel mercato dei veicoli elettrici, secondo quanto riportato dalla CNBC.
Possibili fattori di rischio: le case automobilistiche tradizionali stanno facendo sempre di più per sfidare il dominio di Tesla nel settore delle auto elettriche, come si può già vedere in Europa con la popolarità dell’ID.3 di Volkswagen AG (OTC:VWAGY), come riferisce la CNBC.
Anche General Motors Company (NYSE:GM) investirà 27 miliardi di dollari per iniziative di elettrificazione auto.
Le sfide per Tesla sono anche sul fronte della qualità, con Consumer Reports che consiglia solo uno dei suoi quattro modelli e JD Power che assegna ai veicoli la classifica più bassa fra i 32 marchi valutati nel suo studio annuale sulla qualità, secondo quanto riportato dalla CNBC.
IHS Markit prevede che nel 2024 le vendite di veicoli elettrici raggiungeranno i 9,4 milioni di unità, ovvero il 10,2% dei 92,3 milioni di veicoli venduti in tutto il mondo, un’altra sfida da superare per Tesla.
Il puzzle della valutazione di Tesla: in vista della sua inclusione nell’S&P 500, la casa automobilistica californiana gode di una capitalizzazione di mercato superiore a quella di quasi tutta l’industria automobilistica messa insieme.
Gene Munster, socio dirigente di Loup Ventures, ritiene che il vantaggio di Tesla rispetto ai rivali tradizionali risiede nella sua attenzione al software; CNBC ha osservato che gli aggiornamenti over-the-air di Tesla fanno “passi da gigante” rispetto a quelli delle aziende concorrenti, comprese sia le case automobilistiche tradizionali che quelle di auto elettriche come Nio Inc. (NYSE:NIO).
Jim Cramer, conduttore del programma “Mad Money” in onda sulla CNBC nonché fan dichiarato di Tesla, ha affermato che gli azionisti della società non si preoccupano del fatturato o degli utili per azione, ma piuttosto della storia.
“È un’azienda tecnologica, non automobilistica”, ha affermato Cramer il mese scorso; tuttavia, l’analista ha osservato che il mercato è folle e che il rialzo non può continuare per sempre.
Movimento dei prezzi di Tesla: lunedì le azioni Tesla hanno chiuso in verde di quasi il 4,9%, a 639,83 dollari, e nell’after-market hanno poi perso lo 0,6%.