Bitcoin scende sotto quota 30.000 dollari

Bitcoin in calo; ancora pressioni per il settore cripto: imposta la sospensione delle attività di BlockFi dall’autorità regolatoria del New Jersey

Bitcoin scende sotto quota 30.000 dollari
2' di lettura

Nelle prime ore di martedì Bitcoin (CRYPTO:BTC) è sceso al di sotto della soglia chiave dei 30.000 dollari dopo che BlockFi, piattaforma di prestito a capitale privato con sede nel New Jersey, è diventata l’ultima in ordine di tempo a subire pressioni di carattere normativo.

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Cosa è successo

Al momento della pubblicazione, la principale coin al mondo era in calo giornaliero del 6,48% a 29.699,02 dollari; negli ultimi sette giorni BTC ha ceduto il 10,38%.

Il ribasso di Bitcoin si è prodotto nel contesto di un calo generale delle criptovalute, la cui capitalizzazione di mercato collettiva, al momento della pubblicazione, è scesa del 7,04% a 1.200 miliardi di dollari.

Lunedì BlockFi ha ricevuto dal New Jersey Bureau of Securities l’ordine di sospendere le richieste di nuovi conti interessi nello stato, come riporta il tweet del CEO di BlockFi Zac Prince, apparso per la prima volta su The Block.

BTC ha reso l’1,74% da inizio anno; la criptovaluta ha perso il 54,25% da aprile, quando ha toccato il massimo storico di 64.863,10 dollari.

Perché è importante

Prince ha affermato che BlockFi si sta impegnando con le autorità di regolamentazione per aiutarle a comprendere i prodotti dell’azienda.

“Il BIA [BlockFi Interest Account] non è un titolo finanziario e dunque non siamo d’accordo con l’azione del New Jersey Bureau of Securities”, ha dichiarato il dirigente su Twitter.

Il mese scorso i regolatori della provincia canadese della Columbia Britannica avevano pubblicato una dichiarazione di accusa contro Binance, uno dei maggiori exchange di criptovalute al mondo.

Le autorità normative del Regno Unito hanno imposto alla piattaforma guidata da Changpeng Zhao l’interruzione delle attività nel Paese.

Secondo un report di CoinDesk, Bitcoin sta subendo maggiori controlli normativi in Cina, Europa e Africa occidentale.