Cos’è l’inversione della curva dei rendimenti?

Di seguito illustriamo il concetto di curva dei rendimenti invertita, importante indicatore di una possibile recessione, e le sue conseguenze per gli investitori

Cos’è l’inversione della curva dei rendimenti?
3' di lettura

La differenza tra il rendimento dei titoli di stato USA a 10 anni e a due anni è scesa al di sotto dello 0,2% e ora è al livello più basso da marzo 2020; purtroppo, un appiattimento o una curva dei rendimenti negativa possono essere un indicatore molto negativo per l’economia.

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Che cos’è l’inversione della curva dei rendimenti?

La curva dei rendimenti è un grafico dei rendimenti delle obbligazioni con pari qualità creditizia ma date di scadenza diverse; per gli investitori statunitensi, la curva più comune è il grafico dei rendimenti dei Treasury a 2 e a 10 anni, che al momento devono ancora invertirsi.

In una tipica curva dei rendimenti, i tassi di interesse sono molto più elevati per le scadenze future; quando la curva dei rendimenti è piatta, c’è poca differenza tra rendimenti a breve e a lungo termine. Tuttavia, a volte le curve possono invertirsi, uno scenario in cui i rendimenti a breve termine superano quelli a lungo termine; dal punto di vista storico, l’inversione delle curve dei rendimenti si è verificata durante periodi di recessione economica.

In termini di tendenze storiche, la cattiva notizia per gli investitori è che l’inversione della curva ha preceduto ciascuna delle ultime otto recessioni negli Stati Uniti; la buona notizia è che gli indicatori si riferiscono al futuro, il che significa una recessione non imminente.

Secondo la Federal Reserve di San Francisco, ciascuna delle 10 recessioni verificatesi negli Stati Uniti dal 1955 è avvenuta tra circa sei e 24 mesi dopo un’inversione della curva dei rendimenti dei Treasury a due e 10 anni. La curva si è invertita l’ultima volta ad agosto del 2019, circa sei mesi prima dell’inizio della recessione causata dal Covid nel febbraio 2020.

Guardando avanti

Martedì la differenza tra i rendimenti dei Treasury a due e 10 anni si è attestata ad appena lo 0,18%, il livello più basso da prima dell’ultima recessione statunitense; se la tendenza nel relativo grafico proseguirà, è altamente possibile che si verifichi un’inversione della curva dei rendimenti a due e 10 anni entro i prossimi due mesi.

“Sebbene le tempistiche varino e possano essere lunghe, il pattern tipico è che la curva dei rendimenti a 2 e 10 anni si inverte, l’S&P 500 raggiunge il massimo qualche tempo dopo l’inversione della curva e l’economia statunitense entra in recessione sei-sette mesi dopo il picco dell’S&P 500”, ha dichiarato la settimana scorsa Stephen Suttmeier, analista di Bank of America.

Comunque, gli investitori non sembrano preoccupati da imminenti conseguenze di un appiattimento della curva dei rendimenti: martedì l’SPDR S&P 500 ETF Trust (NYSE:SPY) ha guadagnato l’1%. L’iShares 20 Plus Year Treasury Bond ETF (NYSE:TLT) invece ha ceduto circa l’1%.

Il punto di vista di Benzinga

Una curva dei rendimenti invertita e l’aumento dei tassi di interesse sono stati storicamente una cattiva combinazione per le azioni; comunque, le recessioni negli Stati Uniti hanno storicamente coinciso (o sono iniziate) poco dopo la fine di un ciclo di rialzi dei tassi della Federal Reserve, non l’inizio.

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Foto per gentile concessione di: su Flickr