Il presidente della Federal Reserve di New York, John Williams, ha recentemente riconosciuto gli sforzi costanti della banca centrale statunitense per riportare l’inflazione al suo obiettivo del 2%. Sebbene siano stati fatti progressi, l’obiettivo non è ancora stato raggiunto.
I progressi nella lotta all’inflazione
Williams ha riconosciuto i progressi della Federal Reserve nel controllo dell’inflazione. Tuttavia, ha dichiarato che l’obiettivo del 2% è ancora lontano, come riportato oggi da Reuters.
Durante un evento presso la Reserve Bank of India a Mumbai, Williams ha detto: “Abbiamo visto progressi significativi nel ridurla… Ma abbiamo ancora strada da fare per raggiungere il nostro obiettivo del 2% in modo sostenuto. Siamo impegnati a portare a termine il lavoro”.
Secondo l’indicatore preferito della banca centrale statunitense, il Core PCE Price Index, l’inflazione a maggio era al tasso annuo del 2,6%, una diminuzione rispetto al picco del 7,1% registrato durante la pandemia di COVID-19. La Fed ha mantenuto il suo tasso di interesse di riferimento nell’intervallo del 5,25-5,50% dallo scorso luglio per aiutare a rallentare l’aumento dei prezzi.
I verbali della riunione dell’11-12 giugno della Fed, pubblicati mercoledì, hanno rivelato una crescente fiducia tra i responsabili della politica monetaria USA sul fatto che le pressioni sui prezzi stiano diminuendo. Tuttavia, Williams ha sottolineato che le decisioni della Fed saranno sempre guidate dalla totalità dei dati economici ricevuti e che nulla sarà dato per scontato.
“L’incertezza continuerà a essere la caratteristica distintiva del panorama della politica monetaria per il prossimo futuro”, ha aggiunto Williams.
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La Fed resta cauta sul taglio dei tassi
L’approccio cauto della Federal Reserve ai tagli dei tassi di interesse è stato evidente negli ultimi tempi. Secondo i verbali della riunione del Federal Open Market Committee (FOMC) di giugno, i responsabili della politica monetaria non sembrano desiderosi di tagliare i tassi di interesse fino a quando dati aggiuntivi non confermeranno che l’inflazione si muoverà in modo sostenibile verso l’obiettivo del 2%.
Le aspettative di mercato per i tagli dei tassi sono aumentate a seguito dell’attività del settore dei servizi USA inferiore alle aspettative di giugno. Le probabilità di un taglio dei tassi della Fed a settembre sono salite dal 65% al 72%.
In precedenza, Morgan Stanley aveva previsto che la Federal Reserve degli Stati Uniti e la Banca Centrale Europea (BCE) taglieranno i tassi di interesse a settembre, a seguito di una decelerazione dell’inflazione sia negli Stati Uniti che nell’Eurozona.
Immagine via Shutterstock
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