Nella giornata di venerdì i principali indici mondiali sono in ribasso dopo il calo di ieri a Wall Street dovuto a un balzo inaspettato nelle richieste di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti. Giovedì sera il presidente eletto Biden ha svelato il suo ambizioso piano di stimolo contro la crisi Covid da 1.900 miliardi di dollari; intanto, l’amministrazione Trump uscente ha continuato a fare pressione sulla Cina aggiungendo Xiaomi Corp (OTC:XIACF) e CNOOC Ltd (NYSE:CE) alla blacklist degli Stati Uniti.
Futures: venerdì, all’ultimo controllo, i futures sull’indice Dow Jones sono in ribasso dello 0,31% e quelli sull’S&P 500 perdono lo 0,30%; i futures sul greggio WTI sono in calo dell’1,01% a 53,03 dollari e quelli sull’oro risultano invariati a 1.851,20 dollari; il rendimento dei Treasury decennali è diminuito di 1,8 punti base all’1,111%. I futures sul VIX sono in aumento dell’1,19% a 23,45.
Criptovalute: all’ultimo controllo, Bitcoin era in rialzo del 2,06% a 38.737 dollari mentre Ethereum ha guadagnato il 7,65% a 1.234,90 dollari; giovedì, il principale asset digitale al mondo ha brevemente superato i 40.000 dollari, mentre Polkadot ha superato i guadagni settimanali realizzati da Bitcoin ed Ethereum affermandosi come la quinta maggior criptovaluta per capitalizzazione di mercato.
Asia: l’indice giapponese Nikkei ha chiuso in ribasso dello 0,62% dopo un rally durato cinque sessioni; l’indice di attività terziaria del Giappone è sceso dello 0,7% su base mensile, e nella settimana conclusa l’8 gennaio gli investitori stranieri sono rimasti acquirenti netti di azioni e obbligazioni giapponesi.
L’indice cinese Shanghai Composite ha chiuso quasi invariato, con i titoli tecnologici e di consumo che hanno spinto l’indice al ribasso, ma parzialmente compensato dai guadagni dei titoli finanziari. CNOOC Ltd, la terza maggior azienda petrolifera della Cina, è stata aggiunta all’elenco sanzionatorio del Dipartimento del Commercio USA poiché legate alle forze armate cinesi; a dicembre i prezzi delle case in Cina sono saliti del 3,8% su base annua.
Venerdì l’indice australiano S&P/ASX 200 ha chiuso invariato; i mutui ipotecari in Australia hanno avuto un aumento del 5,5% su base mensile.
L’Hang Seng di Hong Kong ha guadagnato lo 0,27%, con le azioni di Xiaomi che sono crollate di oltre il 10% dopo che il Dipartimento della Difesa USA ha aggiunto il produttore di smartphone alla lista nera che impedisce di poter investire sulla società a partire da novembre 2021.
Al momento della pubblicazione, l’indice indiano Nifty 50 è in flessione dell’1,16%, trascinato al ribasso dai titoli tecnologici, farmaceutici e delle banche del settore pubblico. Oggi si attendono i dati sulla crescita dei prestiti bancari e sulla bilancia commerciale del Paese.
L’indice sudcoreano KOSPI ha avuto un tonfo del 2,03%, la sua maggiore perdita da oltre due mesi. La Banca centrale della Corea del Sud ha lasciato i tassi di interesse invariati allo 0,50%; l’avanzo della bilancia commerciale della nazione si è ridotto a 6,77 miliardi di won, con le esportazioni in aumento del 12,6% su base annua.
Europa: al momento della pubblicazione, l’Euro Stoxx 50 è in ribasso dello 0,33%. A novembre l’avanzo della bilancia commerciale dell’Eurozona si è ridotto a 25,8 miliardi di euro, mancando la stima di consenso a quota 26 miliardi.
Sempre al momento della pubblicazione, il FTSE 100 di Londra è in calo dello 0,31%. Il PIL del Regno Unito ha fatto segnare -2,6% su base mensile e a novembre la produzione industriale è scesa dello 0,1%, sempre su base mensile. Il deficit della bilancia commerciale del Paese è salito a 16,01 miliardi di sterline; l’indice della produzione nelle costruzioni ha registrato un incremento dell’1,9% sempre su base mensile.
L’indice tedesco DAX 30 perde lo 0,35%.
L’indice francese CAC 40 è sceso dello 0,49%, mentre l’indice dei prezzi al consumo della nazione ha osservato un +0,2% su base mensile; il deficit del saldo di bilancio della Francia è aumentato a 176,9 miliardi di euro.
Al momento della pubblicazione, l’indice spagnolo IBEX 35 era in crescita dello 0,26%. L’indice dei prezzi al consumo della Spagna ha avuto un incremento dello 0,2% su base mensile, mentre l’indice dei prezzi armonizzati al consumo è sceso dello 0,6% su base annua.
Trading sul forex: i futures sull’indice del dollaro sono in rialzo dello 0,17% a 90,365; il dollaro si è rafforzato dello 0,16% contro l’euro e dello 0,33% contro la sterlina, ma ha perso lo 0,10% contro lo yen giapponese e lo 0,01% contro lo yuan cinese.