La Banca d’Italia ha rilevato una flessione nei tassi sui mutui, che a gennaio 2024 sono scesi al 3,50%, contro il 3,66% di dicembre. Questa riduzione potrebbe alleggerire il peso delle rate per molte famiglie italiane, già provate dall’aumento del costo del denaro negli ultimi due anni. Il Codacons ha calcolato l’impatto concreto di questa variazione sui mutuatari, evidenziando possibili risparmi. Tuttavia, il contesto rimane incerto e legato alle prossime mosse della BCE in materia di politica monetaria.
Cosa è successo
Secondo Bankitalia, il tasso medio sui mutui per l’acquisto di abitazioni è sceso al 3,50%, segnando una riduzione rispetto al mese precedente. Questo dato arriva dopo un periodo di rialzi che aveva visto i tassi salire oltre il 4% nel 2023, complice la stretta monetaria della BCE. Il calo odierno si inserisce in un trend di possibile allentamento delle condizioni di credito.
Il Codacons ha stimato l’impatto del nuovo tasso sulle rate dei mutui a tasso variabile, che dipendono dall’andamento dell’Euribor. Per un finanziamento di 125.000 euro a 25 anni, la rata potrebbe ridursi di circa 13 euro al mese, portando a un risparmio annuo di 156 euro. Anche se contenuta, questa diminuzione rappresenta un primo segnale positivo per i mutuatari.
Nonostante il calo, le famiglie continuano a scontare gli effetti dei forti aumenti degli ultimi anni. Infatti, rispetto ai livelli pre-crisi del 2021, le rate sono ancora sensibilmente più alte. Il Codacons chiede perciò interventi strutturali, come una revisione delle politiche bancarie per favorire la rinegoziazione dei mutui.
Perché è importante
Questa riduzione potrebbe anticipare un allentamento della politica monetaria da parte della BCE, che potrebbe tagliare i tassi già nei prossimi mesi. Un ulteriore calo dei tassi renderebbe più accessibili i mutui, incentivando il mercato immobiliare.
Per le famiglie italiane, anche piccoli risparmi mensili possono fare la differenza nel bilancio domestico. Tuttavia, gli esperti invitano alla prudenza: l’andamento dei tassi rimane legato alle future decisioni della BCE.
Infine, la situazione evidenzia la necessità di politiche di sostegno più strutturate, che permettano ai mutuatari di affrontare con maggiore sicurezza l’evoluzione del mercato dei prestiti immobiliari.
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