Il futuro di Plenitude prende forma su due assi strategici: l’ingresso del fondo Ares Management con una valutazione stellare da 12 miliardi di euro e l’acquisizione del 100% di Acea Energia. Due operazioni che rafforzano l’identità della controllata Eni come player centrale nella transizione energetica e che riaccendono i riflettori sull’attesa IPO.
Cosa è successo
Eni cede il 20% di Plenitude al fondo americano Ares per circa 2 miliardi di euro, valorizzando l’equity della società a 10 miliardi e l’intero enterprise value sopra i 12. Ares diventa così il primo azionista di minoranza, superando la svizzera EIP, che detiene il 10%. Un ingresso che conferma la fiducia nel modello integrato e sostenibile di Plenitude, forte di oltre 4 GW da rinnovabili e 10 milioni di clienti.
In parallelo, Plenitude ha annunciato l’acquisizione di Acea Energia, completando il suo primo vero shopping retail. L’offerta vincolante include anche il 50% di Umbria Energia, con un valore stimato di circa 375 milioni di euro, più 100 milioni potenziali di earn-out. Le attività di efficienza e mobilità non rientrano nell’accordo.
Questi passi rafforzano la traiettoria di crescita in vista della futura quotazione in Borsa, già discussa ma sospesa in attesa di condizioni di mercato più favorevoli. La valutazione emersa con Ares supera di gran lunga quella dell’ingresso di EIP nel 2023, che stimava un enterprise value intorno ai 10 miliardi.
Il CEO Stefano Goberti parla di “una crescita realizzata con tenacia”, mentre da Eni si sottolinea l’attrattività del modello. Le prossime mosse potrebbero dipendere più dal clima dei mercati che dalla volontà industriale.
Perché è importante
Le reazioni degli analisti sono nel complesso positive. Equita Sim conferma il rating “Buy” su Eni, con target a 16 euro: il deal con Ares “fa emergere ulteriore valore” e implica un multiplo EV/EBITDA 2025 di circa 11, molto più alto rispetto alla media Eni (3,7). Previste forti crescite nei margini fino al 2028 grazie a rinnovabili e mobilità elettrica.
Più cauta Intermonte, che mantiene il giudizio “Neutral” con prezzo obiettivo a 13,5 euro, ma riconosce la coerenza strategica dell’accordo. Banca Akros, invece, si allinea a Equita con rating “Buy” e target a 17 euro, giudicando positiva anche la chiusura su Acea Energia.
Quest’ultima operazione — secondo Equita — spinge Plenitude oltre gli 11,5 milioni di clienti, superando gli obiettivi del piano industriale. Anche per Acea l’accordo è vantaggioso: libera capitale e rafforza il focus sulle infrastrutture regolamentate, come confermato anche da Banca Akros.
Nel frattempo, Plenitude allarga i propri orizzonti su più fronti. Il nuovo quadro europeo sulla transizione energetica — più flessibile, pur senza incentivi omogenei — apre spazi di manovra per progetti CCS, biofuel e tecnologie low carbon, dove Eni è già attiva. E nel settore mobilità, è in arrivo una partnership con BMW Italia per rafforzare la rete di ricarica.
Per ulteriori aggiornamenti su questo argomento, aggiungi Benzinga Italia ai tuoi preferiti oppure seguici sui nostri canali social: X e Facebook.
Ricevi informazioni esclusive sui movimenti di mercato 30 minuti prima degli altri trader
La prova gratuita di 14 giorni di Benzinga Pro, disponibile solo in inglese, ti permette di accedere ad informazioni esclusive per poter ricevere segnali di trading utilizzabili prima di milioni di altri trader. CLICCA QUI per iniziare la prova gratuita.
Foto: PeopleImages.com – Yuri A/Shutterstock