Ford Motor Co (NYSE:F) prevede di prolungare lo stop alla produzione in cinque dei suoi stabilimenti di produzione nordamericani, un elemento che indica come l’attuale carenza globale di semiconduttori sia in fase di peggioramento, come riferito mercoledì dal Wall Street Journal.
Cosa è successo: secondo il report, Ford fermerà gli stabilimenti siti a Chicago, nella periferia di Detroit e a Kansas City per altre due settimane, estendendo le chiusure fino al 14 maggio; l’impianto dell’Ontario, che produce SUV, all’inizio di maggio prolungherà di una settimana il periodo di inattività.
Secondo il report, i recenti stop implicano che la produzione del suo pick-up più redditizio, l’F-150, resterà limitata così come quella dei SUV full-size Explorer e dei furgoni Transit.
Lo stabilimento di Detroit, che produce camion e che si trova vicino alla sede della casa automobilistica, ha ripreso la produzione lunedì dopo una pausa di due settimane; la scorsa settimana la produzione è stata interrotta in un altro impianto di pick-up, sito a Kansas City, che resterà inattivo fino al 10 maggio, prosegue il report.
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Perché è importante: la carenza di semiconduttori ha costretto le case automobilistiche di tutto il mondo, da Detroit al Giappone, a interrompere la produzione e ad affrettarsi a realizzare prima i modelli più fruttuosi; ora la carenza si sta estendendo ad altri settori coinvolgendo laptop, smartphone e elettrodomestici di consumo.
Taiwan Semiconductor Manufacturing Co Ltd (NYSE:TSM), il maggior produttore di chip a contratto al mondo, la scorsa settimana ha rivelato agli analisti nel corso di una chiamata post-utili che prevede che la carenza di chip inizierà ad attenuarsi nel prossimo trimestre, ma continuerà a durare per tutto il 2021 e probabilmente anche il prossimo anno.
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Ford, che la prossima settimana dovrebbe riportare gli utili del primo trimestre, ha già previsto che l’utile del 2021 potrebbe subire un impatto compreso fra 1 e 2,5 miliardi di dollari a causa della crisi dei chip; la più grossa rivale General Motors Company (NYSE:GM) ha stimato che la carenza di chip potrebbe sottrarre fino a 2 miliardi di dollari ai profitti di quest’anno.
Movimento dei prezzi: mercoledì le azioni di Ford hanno chiuso in rialzo del 2,45% a 11,73 dollari.