Schroders, in un commento di Paddy Flood, Simon Webber, e Johanna Kyrklund, analizza le implicazioni per gli investitori e raccomanda diversificazione settoriale e geografica nei portafogli
I mercati azionari hanno subito un brusco calo quando la cinese DeepSeek ha rivendicato progressi nell’Intelligenza Artificiale abbattendo costi e tempi rispetto ai leader di mercato, sollevando interrogativi sulle implicazioni per il settore tecnologico. Scosse come questa rafforzano la necessità di un approccio attivo nella costruzione di portafogli resilienti, sottolineano in un commento Paddy Flood, Portfolio Manager and Global Sector Specialist, Technology, e Simon Webber, Head of Global Equities, di Schroders, rilevando che va verificato se il modello DeepSeek potrebbe effettivamente comportare un calo della domanda di semiconduttori ad alte prestazioni per l’IA e se i costi di DeepSeek siano davvero paragonabili a quelli degli operatori storici, restando invariati altri fattori.
IL MODELLO DEEPSEEK POTREBBE ALLARGARE LA DOMANDA
Secondo gli esperti di Schroders una maggior efficienza nella potenza di calcolo non si traduce necessariamente in una minor domanda di chip, in quanto, secondo il “paradosso di Jevon”, miglioramenti di efficienza spesso fanno aumentare il consumo, per cui si potrebbe stimolare un’ulteriore adozione ed espansione dell’IA, compensando potenzialmente qualsiasi riduzione diretta della domanda di chip, evitando problemi per aziende come Nvidia e altri fornitori di infrastrutture di calcolo, mentre lo sviluppo di DeepSeek potrebbe rivelarsi favorevole per le aziende di software, mentre la riduzione dei costi potrebbe rendere queste tecnologie accessibili a una base più ampia di clienti prima scoraggiati dai prezzi elevati…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.