Questa fase di forte debolezza del biglietto verde potrebbe ridisegnare i flussi dei capitali internazionali. I gestori potrebbero essere spinti a puntare di più sui mercati locali o su altri asset globali
Ad aprile 2025 le preoccupazioni sui dazi hanno innescato una volatilità sui mercati. Il dollaro USA si è deprezzato nonostante il crollo dei mercati azionari e l’aumento delle probabilità di una recessione negli Stati Uniti. Un comportamento dissonante alla ‘teoria del sorriso del dollaro’ secondo la quale il biglietto verde tende ad apprezzarsi sia quando l’economia statunitense è debole (poiché gli investitori cercano beni rifugio), sia quando è forte (poiché gli investitori diventano ottimisti sulla crescita degli Stati Uniti).
IL PUNTO DI VISTA DEGLI INVESTITORI NON STATUNITENSI
Secondo Brij Khurana, Fixed Income Portfolio Manager di Wellington Management, è utile considerare il punto di vista degli investitori non statunitensi per comprenderne i motivi e capire quali possano essere le implicazioni per i mercati in futuro. Il volume degli asset statunitensi acquistati da investitori esteri ha accelerato negli ultimi 15 anni. E ha raggiunto circa 26.000 miliardi di dollari US, pari all’88% del PIL. A guidare questo trend la combinazione del sensibile aumento sia dei prezzi degli asset americani, che ha superato quello della maggior parte degli altri paesi, che del dollaro…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.