Avvio negativo per Piazza Affari, che risente delle tensioni internazionali legate all’inasprimento dei dazi. Il clima di incertezza pesa sui mercati europei, con il Ftse Mib che cede terreno fin dalle prime battute. A influenzare il sentiment degli investitori sono le nuove misure protezionistiche che potrebbero impattare il commercio globale. Anche gli altri listini europei mostrano debolezza, riflettendo le preoccupazioni degli operatori.
Cosa è successo
La seduta si è aperta con il Ftse Mib in calo, seguendo la scia negativa di Wall Street e delle borse asiatiche. I nuovi dazi imposti su vari settori industriali hanno alimentato timori su una possibile frenata dell’economia globale. Le vendite si concentrano sui titoli più esposti al commercio internazionale, con particolare pressione sul comparto industriale e automotive.
Tra i peggiori sul listino milanese figurano le aziende manifatturiere e tecnologiche, che risentono maggiormente delle restrizioni commerciali. Anche il settore bancario registra ribassi, complice l’aumento dell’avversione al rischio. Gli investitori temono ripercussioni sulle catene di approvvigionamento, con conseguenti effetti sui margini di profitto delle aziende esposte ai mercati esteri.
A livello macroeconomico, pesa anche la revisione al ribasso delle stime di crescita per l’eurozona. Gli analisti segnalano un possibile impatto sui livelli di inflazione e sulle prossime mosse della Banca Centrale Europea, che potrebbe rivedere la propria politica monetaria in risposta a un contesto più incerto.
Perché è importante
L’inasprimento dei dazi rischia di aggravare le tensioni geopolitiche e penalizzare l’interscambio commerciale. Le aziende esportatrici italiane potrebbero subire contraccolpi, con ripercussioni su utili e investimenti. Inoltre, l’incertezza sui mercati finanziari potrebbe frenare l’appetito per il rischio degli investitori.
Il settore manifatturiero e industriale resta particolarmente vulnerabile, con le catene di fornitura esposte a possibili interruzioni. I mercati azionari potrebbero restare volatili, almeno fino a quando non emergeranno segnali più chiari sulla direzione delle politiche commerciali globali.
Infine, l’andamento di Piazza Affari nei prossimi giorni dipenderà anche dalle reazioni delle istituzioni europee e dagli sviluppi delle trattative internazionali. Un’escalation della guerra commerciale potrebbe accentuare le pressioni ribassiste, influenzando il clima economico generale.
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