Biden, ecco l’agenda del neo presidente Usa

Fra gli ordini esecutivi della nuova amministrazione figurano temi quali la salute, l'uguaglianza e la lotta ai cambiamenti climatici

Biden, ecco l’agenda del neo presidente Usa
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Gli assistenti di Joe Biden hanno detto che nel primo giorno del suo mandato il neo presidente degli Stati Uniti firmerà un numero di ordini esecutivi maggiore rispetto a tutti i suoi predecessori, seguiti da ulteriori modifiche sia di carattere politico che normativo nel corso delle prossime settimane, come riferisce Bloomberg.

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Martedì i membri senior del policy team di Biden hanno dichiarato in una conferenza stampa che il presidente eletto firmerà gli ordini esecutivi dallo Studio Ovale mercoledì pomeriggio, dopo il suo insediamento.

Gli ordini si concentreranno su temi quali salute, uguaglianza razziale, cambiamento climatico, etica e annullamento di alcuni ordini esecutivi emessi dal presidente uscente Donald Trump. L’agenda degli ordini per il primo giorno di mandato include i seguenti temi:

  • Rientrare nell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), da cui Trump è uscito a maggio; giovedì l’esperto di malattie infettive dott. Anthony Fauci rappresenterà gli Stati Uniti nella riunione del consiglio esecutivo dell’OMS.
  • Emettere un ordine inerente alle mascherine che richiederà la copertura del viso e il distanziamento fisico negli edifici e nei territori federali; Biden lancerà anche la “sfida di indossare la mascherina per 100 giorni”, chiedendo ai cittadini statunitensi di indossare la mascherina per i primi 100 giorni della sua amministrazione. Jeff Zients, leader del team di risposta al Covid dell’amministrazione Biden, ha affermato: “Questa è chiaramente un’emergenza nazionale e la tratteremo come tale. Per distribuire equamente il vaccino il più rapidamente possibile abbiamo bisogno di tutto l’aiuto possibile al fine di incrementare il numero di vaccinazioni, e metteremo tutti al lavoro”.
  • Chiedere alle agenzie federali di estendere le moratorie di sfratto e pignoramento almeno fino al 31 marzo.
  • Porre fine alle restrizioni ai viaggi e all’immigrazione da alcuni Paesi a maggioranza musulmana e riprendere l’elaborazione dei visti; l’ordine intende sviluppare un piano che si rivolga alle persone a cui è stato negato l’ingresso negli Stati Uniti.
  • Far rientrare gli USA nell’accordo di Parigi sul clima e ripristinare le iniziative dell’era Obama per combattere il cambiamento climatico.
  • Revocare i permessi all’oleodotto Keystone XL, bocciato da Obama ma in seguito approvato da Trump; il primo ministro canadese Justin Trudeau ha affermato che il suo governo “si assicurerà che le opinioni del Canada vengano ascoltate e prese in considerazione dall’amministrazione entrante”.
  • Rivedere gli standard sui combustibili ed emettere una moratoria temporanea su tutte le attività di leasing di petrolio e gas naturale nell’Arctic National Wildlife Refuge.
  • Abrogare lo stato di emergenza nazionale al confine tra Stati Uniti e Messico e interrompere la costruzione del muro.
  • Contare anche le persone senza cittadinanza nel Censo degli Stati Uniti.
  • Rafforzare le città ‘santuario’ per i migranti senza documenti e il programma Deferred Action for Childhood Arrivals (DACA).
  • La revisione in tema di uguaglianza razziale riguarderà tutte le agenzie governative e richiederà a ciascun dipartimento e agenzia di condurre una revisione di base per verificare che le proprie politiche non svantaggino un particolare gruppo demografico.
  • Chiudere la Commissione 1776, un progetto creato da Trump l’anno scorso allo scopo di contrastare gli sforzi per insegnare agli studenti statunitensi il ruolo fondamentale svolto dalla schiavitù nella nascita della nazione.
  • Una nuova protezione che vieta la discriminazione sul posto di lavoro basata sull’identità di genere o sull’orientamento sessuale.
  • Un codice etico per tutti gli incaricati politici dell’amministrazione.

Immagine cortesemente concessa da Wikimedia