Dal “vecchio” Bot al “nuovo” Btp green, la guida ai titoli di Stato con le ultime novità

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Il primo titolo di Stato verde è da record: ecco cosa sapere e quali differenze con i Bot. E perché i Btp continuano ad essere supportati dall’effetto Draghi

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Lo Stato emette titoli per finanziare le proprie attività. Si tratta di obbligazioni emesse dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef) per garantire servizi come scuole, salute, difesa e ordine pubblico. Detto in altre parole, le obbligazioni sono un prestito che dà diritto a chi le sottoscrive al rimborso di quanto prestato, più una quota di interessi. Da sempre Bot e Btp, i principali titoli di Stato italiani, rappresentano un’opportunità per chi vuole investire denaro, mantenendo basso il livello di rischio. Il primo Btp green emesso dal Tesoro ha avuto una domanda record.

LE TIPOLOGIE DI TITOLI DI STATO

I titoli di Stato non sono tutti uguali ma differiscono soprattutto per durata e modalità di remunerazione. Il Mef può collocare: Buoni Ordinari del Tesoro (Bot), che durano 3, 6 o 12 mesi, senza cedole; Btp Italia, con durata di 4,6 o 8 anni e con con cecole annuali pagate ogni sei mesi; Certificati di Credito del Tesoro (Cct), con durata di 7 anni e cedole semestrali a tasso variabile; Certificati del Tesoro Zero Coupon (Ctz), ossia titoli della durata di 24 mesi, senza cedole, con tutto il rendimento che dipende dallo scarto di emissione; Buoni del Tesoro Poliennali (Btp) con una durata che può essere di 3, 5, 10, 15, 30 e 50 anni, con cedole fisse semestrali; Buoni del Tesoro Poliennali Indicizzati all’inflazione europea, con una durata di 5 e 10 anni e con il capitale e le cedole semestrali che vengono rivalutate in base all’andamento dell’inflazione europea...

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Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.