La corsa del Toro sul Nasdaq è arrivata al capolinea?

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Le paura per l’inflazione e la prospettiva di tassi d’interesse più alti stanno spostando le scelte degli investitori lontano dal settore tecnologico a favore di altri settori

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L’azionario statunitense sta cercando di riprendersi dalle vendite della vigilia, un “lunedì nero” che ha visto lo S&P 500 perdere l’1,3% e il Nasdaq soffrire i ribassi più pesanti arrivando a cedere il 2,1%. Il sell-off di inizio settimana, tuttavia, è stato solo l’ultimo di una lunga serie di sedute negative che ha portato Wall Street a chiudere il peggior mese dallo scorso anno (settembre), con il Nasdaq che si trova ora al -8,5% dai massimi storici. L’incertezza del mercato si è riversata maggiormente sul settore tecnologico, appunto, con i titoli cosiddetti FAANG che sono stati i più colpiti dall’aumento dei titoli di Stato statunitensi, alimentati da un’accelerazione dei prezzi che sta preoccupando banche centrali e governi, e da un ritorno degli investitori verso i titoli di valore, o value.

AUMENTO DEI RENDIMENTI

Molti analisti, infatti, hanno attribuito le recenti sbandate e la volatilità dell’azionario soprattutto all’aumento dei rendimenti dei titoli decennale, salito di 20 punti base nelle ultime settimane ai livelli dello scorso giungo. “I rendimenti alti divorano la crescita”, hanno scritto gli analisti di Glenmede in una nota, sottolineando che i titoli di crescita, o growth, come i tecnologici sono i più sensibili all’aumento dei tassi perché divorano i flussi di cassa e “perché i rendimenti più elevati su attività meno rischiose (come i Treasury) tolgono il fascino di possedere titoli più volatili”…

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Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.