Mercati pubblici, la nuova frontiera dell’Impact investing

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Gli esperti di Goldman Sachs Asset Management spiegano perché nell’attuale contesto è più importante che mai riconsiderare il ruolo dei mercati regolamentati (c.d. “mercati pubblici”) nello sviluppo dell’Impact investing

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La data del 2050 viene sempre più spesso indicata come quella entro la quale azzerare le emissioni nette di CO2 globali. Si stima che per centrare tale obiettivo potrebbero essere necessari 50.000 – 60.000 miliardi di dollari di investimenti in infrastrutture c.d. green (fonte: Goldman Sachs Investment Research – “Carbonomics: Introducing the GS Net Zero Carbon Models and Sector Frameworks”), e che potrebbero occorrere circa 5.000 – 7.000 miliardi di dollari di spesa annuale per raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite (fonte: World Bank Group – “Understanding the Cost of Achieving the Sustainable Development Goals”).

LE SOCIETÀ CHE PUNTANO SULL’INNOVAZIONE TECNOLOGICA

Le cifre in gioco sono tali da rendere la portata dei soli mercati non regolamentati (c.d. “mercati privati”) insufficiente per consentire all’Impact investing di raggiungere i livelli richiesti. “Stiamo assistendo ad una continua espansione dell’universo dell’Impact investing sui mercati pubblici. Una dinamica che offre l’opportunità di allocare capitali su una scala straordinaria e di democratizzare l’accesso a un’asset class precedentemente irraggiungibile” fanno sapere gli esperti di Goldman Sachs Asset Management. “Ciò potrebbe potenzialmente trasformare le società che puntano sull’innovazione tecnologica in leader di settore e catalizzare i progressi necessaro per il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità a livello globale”…

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Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.