Un altro anno con poche soddisfazioni per il credito europeo

Un altro anno con poche soddisfazioni per il credito europeo
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Philippe Bartholet (Ostrum AM, affiliata Natixis IM) vede nel 2022 un percorso di transizione da tassi bassissimi ad abbastanza bassi con guadagni positivi ma in misura minore rispetto a quelli del 2021

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Il nuovo anno è iniziato nel solco del 2021 con l’aggravante del rischio geopolitico della crisi Ucraina che potrebbe peggiorare il deficit energetico dell’Europa e, a cascata, alimentare ulteriormente la spinta all’insù dei prezzi al consumo. L’inflazione, infatti, non sembra al momento mostrare segnali di raffreddamento su entrambe le sponde dell’Atlantico.

UNA BUONA SOLIDITÀ ECONOMICA DI FONDO

“In questo contesto complesso, le economie occidentali sembrano in grado di resistere alla tempesta alla luce dei primi dati macro del 2022 che hanno mostrato una buona solidità economica di fondo” Philippe Bartholet, CIO for credit and money markets, Ostrum Asset Management, affiliata di Natixis IM. Le principali banche centrali osservano l’evoluzione del carovita ma con approcci differenti. La Federal Reserve statunitense dovrebbe procedere con tre rialzi dei tassi quest’anno per tenere sotto controllo i prezzi al consumo ed evitare di essere percepita dal mercato come in ritardo sull’inflazione. Al contrario la Bce in Europa rimarrà verosimilmente in una posizione di attesa per altri 24 mesi…

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Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.