Shanghai viene colpita dalle proteste contro il COVID

I dettagli sulle proteste che stanno gettando scompiglio in Cina dopo l'incendio di Urumqi

Shanghai viene colpita dalle proteste contro il COVID
3' di lettura

Domenica sono dilagate le proteste a Shanghai e Pechino contro le rigide politiche cinesi “zero COVID”. Sono passati quasi tre anni da quando la Cina ha iniziato ad implementare alcune delle restrizioni COVID più severe al mondo.

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Dopo un incendio mortale nel nord-ovest di Urumqi, le persone hanno protestato in tutta la Cina; si tratta di un evento raro nel Paese. 

Secondo quanto riferito, le persone sui social media hanno espresso la loro preoccupazione per l’incendio e hanno affermato che è stato causato da misure di blocco estreme che hanno ritardato i soccorsi.

Domenica, i residenti locali hanno iniziato a protestare vicino all’appartamento dove sono morte almeno 10 persone. I manifestanti hanno gridato: «Xi Jinping si dimetta, il PCC si dimetta», riferendosi al presidente cinese e al partito comunista al potere.

Secondo vari post sui social media, le proteste si sarebbero poi diffuse in altre sette città e dozzine di campus universitari.

«Vogliamo i nostri diritti umani fondamentali. Non possiamo uscire di casa senza fare un test. È stato l’incidente nello Xinjiang a spingere le persone troppo lontano», ha detto Reuters citando un manifestante di 26 anni.

«Le persone qui non sono violente, ma la polizia le arresta senza motivo. Hanno cercato di afferrarmi, ma le persone intorno a me mi hanno preso le braccia con forza e mi hanno tirato indietro, così ho potuto scappare», ha aggiunto l’anonimo manifestante. 

Un altro manifestante ha dichiarato: «Non vogliamo i test PCR ma vogliamo la libertà. «

La scorsa settimana, la Cina ha registrato un numero record di infezioni giornaliere da COVID-19. Secondo i dati ufficiali, il Paese ha registrato 31.444 nuovi casi locali, superando il precedente record di 29.317 il 13 aprile. 

Blocchi, test di massa e restrizioni sono stati imposti in città tra cui Pechino, Guangzhou e Tianjin. 

In precedenza erano scoppiate proteste in una fabbrica di assemblaggio di iPhone di Apple Inc (NASDAQ:AAPL) a Zhengzhou, in Cina, a causa delle rigide regole COVID e delle questioni salariali.  

Il governo cinese ha mantenuto la sua politica ferrea  e, con l’aumento dei casi di COVID e le crescenti restrizioni, il Paese si sta dirigendo verso l’incertezza economica. 

Secondo un rapporto dei media statali cinesi, il governo avrebbe annunciato che ridurrà i requisiti di riserva di liquidità delle banche e altri strumenti di politica monetaria per garantire una liquidità sufficiente.

Gli economisti prevedono che il Paese potrebbe subire ulteriori perturbazioni economiche se i blocchi continueranno, colpendo i principali porti e aeroporti.

Foto Per gentile concessione di shutterstock.com

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