L’analisi settimanale del team Global Fixed Income, Currency and Commodities Group di J.P. Morgan Asset Management si sofferma sulle politiche della Bce e sugli effetti per i bond governativi e societari
Con l’attesa che nella seconda metà del 2022 la BCE cominci a alzare gradualmente i tassi, i portafogli obbligazionari dovrebbero mantenere preferibilmente una posizione di duration breve. Le valutazioni degli attivi di rischio possono sembrare apparentemente interessanti sulla base dei dati storici, ma la domanda resta bassa, indicando che gli spread potrebbero dover salire ancora un po’ e potrebbe essere opportuno attendere prima di prendere in considerazione eventuali acquisti di titoli Investment Grade o High Yield. BCE e Banche Centrali in generale non possono per ora eliminare la volatilità dei mercati obbligazionari e faranno fatica a dare indicazioni prospettiche convincenti. Fino a quando non si capiranno meglio le prospettive di inflazione e economia in generale, in Europa meglio investire in titoli di Stato.
PREVISIONI SOTTO LE ATTESE
Sono le indicazioni del Bond Bulletin settimanale del team Global Fixed Income, Currency and Commodities Group di J.P. Morgan Asset Management, che risponde alla domanda su perché la BCE non segua la Fed, che ha alzato i tassi in misura significativa per contrastare l’inflazione dilagante. Il caro energia, i problemi delle filiere e le pressioni salariali hanno fatto salire l’inflazione a livelli inattesi nell’Eurozona. Ma le previsioni della BCE continuano a collocarsi sotto le aspettative di mercato. Fed, la Bank of England e Bank of Canada sono già intervenute, e di recente si è unita anche Bank of Australia alzando a sorpresa i tassi di 50 punti base…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.