È il posizionamento proposto dalla multinazionale, che preferisce il segmento value rispetto a growth e le small cap USA rispetto alle large cap. In generale il contesto reflazionistico è favorevole agli asset a rischio
Il termine inflazione torna alla ribalta e provoca qualche timore tra gli investitori che si chiedono quale è il miglior posizionamento nella prospettiva di un rialzo dei prezzi al consumo che sembra anticipata, soprattutto negli Stati Uniti, dalla dinamica al rialzo dei rendimenti del debito federale sulle scadenze più lunghe. Ben Popatlal, Multi-Asset Strategist di Schroders, sottolinea che bisogna in primo luogo considerare che una reflazione è positiva per gli asset rischiosi e negativa per i bond, via via che l’inflazione si muove verso il target della Fed del 2%.
NESSUNA INFLAZIONE INCONTROLLATA
Di conseguenza, secondo l’esperto di Schroders, la composizione di portafoglio ottimale dipenderà dal tipo di scenario inflazionistico che si svilupperà. Al momento Popatlal non teme particolarmente un’inflazione incontrollata, quindi è per un portafoglio basato su uno scenario di reflazione, cioè un contesto di inflazione moderata con crescita economica. Questo portafoglio dovrebbe sovrappesare l’azionario, in particolare la componente value rispetto al growth e le small-cap USA rispetto alle large-cap, con un sottopeso sull’obbligazionario, favorendo i bond inflation-linked rispetto alle obbligazioni nominali, e una posizione lunga sulle commodity…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.